Il Settempedano
Giovedì sera il cinema San Paolo ha riaperto le sue porte, dopo mesi di inattività, richiamando tantissime persone per la visione gratuita di una pellicola sui temi dell’adolescenza, dal titolo “Banana”. Ma la nota di cronaca va al di là del semplice spettacolo sul grande schermo, perché il fatto di vedere così tanta partecipazione (c’era gente anche in piedi) attorno a un evento importante per la città come la riattivazione di un luogo d’incontro e di scambi culturali come è la sala cinematografica – storica – del “San Paolo” rappresenta sicuramente una “vittoria” per tutta la comunità. Non a caso il cinema – di proprietà della Diocesi – è stato ammodernato negli anni scorsi proprio come “Sala della comunità”. E da questa sua connotazione vuol ripartire, grazie a un manipolo di volontari che si stanno adoperando per un progressivo rilancio.
Da questo week end inizia la programmazione dei film adatti a tutti, piccoli e grandi, e pure “Il Settempedano” cercherà di dare il proprio contributo dando tempestiva informazione ai lettori su quelli che saranno i titoli in cartellone.
Per domenica 11 ottobre è previsto un doppio spettacolo (ore 15.30 e ore 21.15) del cartone animato “Inside out” diretto da Pete Docter, il quale ha incassato 3 milioni 878 mila euro raggiungendo un totale di 18 milioni 751 mila euro e superando tutti i film in programmazione cinematografica di questo periodo. Inoltre, secondo alcune classifiche le recensioni positive di “Inside out” sono intorno al 98% e solo negli Stati Uniti gli incassi hanno superato i 350 milioni di dollari. Sembrerebbe che la storia della piccola Riley e del lavoro delle sue emozioni – Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia – abbiano appassionato e allo stesso tempo in molti casi emozionato tantissimi adulti, oltre che i bambini.
Senza ombra di dubbio ciò che rende diverso questo cartone è la sua profondità nei contenuti, che porta gli adulti a ragionare sul proprio io e su quello dei loro figli. Tutto questo è reso possibile da alcune scene del film, nelle quali si vede chiaramente come la mente di tutte le persone di qualsiasi età funzioni nello stesso modo e attraverso il lavoro di determinate emozioni e di un processo di archiviazione oppure eliminazione dei ricordi. Tutti questi elementi di psicoanalisi che appaiono nel film – come ammesso dal regista – sono frutto dello studio di Freud, Jung e altri filosofi, utili per capire di più l’essere umano.
