La comunità di Cesolo – la più popolosa frazione di San Severino – ha festeggiato la riapertura della chiesa parrocchiale che era chiusa dal 2009. Tantissimi fedeli si sono raccolti attorno al vescovo di Camerino, monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, per partecipare alla concelebrazione inaugurale. Poi, tutti negli spazi della parrocchia, assieme al sindaco Cesare Martini e alle atre autorità cittadine, per un rinfresco organizzato dal Comitato di frazione presieduto da Alfonso Chirielli.
La gente del posto attendeva questo momento ormai da tempo. I lavori di restauro e consolidamento della struttura, infatti, sono proseguiti per stralci protraendosi nel tempo anche a causa di alcune lungaggini burocratiche. Le opere, eseguite dall’impresa edile Cesaretti di San Severino, sono state finanziate in parte dalla Cei, in parte da Diocesi e parrocchia. A chiudere la chiesa – cinque anni fa – fu un’ordinanza del sindaco emanata all’indomani del terremoto dell’Aquila: quelle terribili scosse, infatti, resero pericolante pure la struttura settempedana (già lievemente danneggiata dal sisma del ’97) e i tecnici decisero di vietarne l’apertura al culto. Da allora i fedeli di Cesolo hanno partecipato alle funzioni religiose prima nella canonica, poi in un container messo a disposizione dal Comune. Uno spazio, questo, che resterà a servizio della parrocchia anche in futuro.
Oggi la chiesa ristrutturata è protetta anche da un nuovo tetto; inoltre, dal rifacimento dell’intonaco sono emersi alcuni reperti pittorici visibili nella volta dell’abside. La tinteggiatura delle pareti e del soffitto è di color bianco-grigio (rispetto al precedente rosa-azzurro), così da rendere più luminoso l’edificio al suo interno; il pavimento della navata è in cotto e, sotto ad esso, è stato realizzato un impianto di riscaldamento a terra. All’esterno, invece, sono stati sistemati il marciapiede con i gradini dell’ingresso principale e la zona del sagrato, fino a delimitare la casa parrocchiale. Alcuni lavori di restauro interni sono stati eseguiti da Emanuele Ticà e Silvia Casoni. Per terminare l’intervento (sperando in qualche benefattore) servirebbero ora altri fondi da destinare alle campane, alla riparazione dell’antico organo e al sistema d’allarme.
La chiesa di Cesolo è intitolata a Santa Maria Assunta ed è probabilmente una delle più antiche presenti nel territorio comunale (ci sono documenti del XIII secolo che ne fanno menzione). Inoltre, conserva i resti di Santa Margherita da Cesolo. E’ la protettrice della frazione: qui nacque nel 1325 e venne poi soprannominata “la scalza” perché camminava sempre a piedi nudi per le vie del paese. I cesolani hanno una particolare devozione per lei e alla fine di agosto, da 94 anni, organizzano in suo onore la festa popolare della frazione.
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