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L'interno della chiesa della "Pitturetta"
L'interno della chiesa della "Pitturetta"

Ditte di Tolentino e Pollenza restaurano la “Pitturetta”

Le ditte Scisciani e Frascarelli restauri e costruzioni di Tolentino e la Nuova Arte restauri di Pollenza si sono aggiudicate i lavori di messa in sicurezza della chiesa di Santa Maria delle Vergini, detta della Pitturetta, danneggiata dal sisma del settembre 1997. Per il recupero del luogo di culto la Regione aveva stanziato un importo di 84 mila euro. I lavori, affidati dal Comune, seguiranno il progetto esecutivo redatto dai tecnici Andrea Stortini e Luca Sabbatini. Oltre al rifacimento della copertura sono previsti il consolidamento della muratura e alcune opere di rifinitura.

La piccola chiesa della Pitturetta è nata come edicola votiva nel punto di incrocio tra la strada proveniente da Piazza del Mercato e quella che saliva al monastero di San Mariano. I primi documenti d’archivio, che parlano della realizzazione della cappellina, risalgono al 1465. Inizialmente l’edicola fu denominata anche di “Tagliacozzo”, probabilmente dal nome del proprietario del terreno su cui fu edificata. Dalle note di spese registrate dal camerlengo comunale si sa che venne a costare due fiorini e trentaquattro bolognini. Di certo venne eretta dalle fondamenta (si parla, infatti, di magaeste facta in via Nova) e che prima non vi fosse sul luogo alcuna costruzione sacra. Della decorazione interna della struttura, e cioè dell’immagine che di solito veniva dipinta direttamente sul muro con la tecnica dell’affresco, da cui la generica denominazione di “pitturetta” o “pinturetta”, si fece carico l’Amministrazione comunale del tempo. Non si trattava di decorare un qualsiasi tabernacolo campestre, ma un’edicola posta lungo una via molto trafficata della città. L’opera fu dunque affidata al pittore locale Bartolomeo di Friginisco. Nel corso degli anni la devozione verso questa dolce figura di Maria crebbe a tal punto che agli inizi del 500 si sentì la necessità di trasformare la piccola edicola stradale in oratorio più grande, racchiudendo la pittura all’interno dell’edificio così come avverrà, qualche anno più tardi, anche per le edicole di Santa Maria del Glorioso e di Santa Maria dei Lumi. Dopo aver rischiato di essere abbattuta, la Pitturetta fu ricostruita più bella della precedente su disegno di Venanzio Bigioli, insigne scultore e architetto settempedano. Nel maggio 1845 essa rinacque come un’elegante costruzione in mattoni in stile neoclassico che non sfigurava al raffronto con altri edifici sacri della città.

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