Si intensifica il confronto politico sulla verifica di maggioranza che il sindaco Cesare Martini ha affrontato a metà mandato assieme ai partiti e ai consiglieri indipendenti che lo sostengono. Dopo i giudizi espressi dall’opposizione, dall’Udc e dal Pd, a tornare sul tema “caldo” del momento sono nuovamente il capogruppo di “Una città da vivere” Gilberto Chiodi e i quattro consiglieri di minoranza di centrodestra Eusebi, Lampa, Rastelletti e Cherubini per chiedere le dimissioni dell’esecutivo e il ritorno al voto.
“La maggioranza di centrosinistra guidata da Martini ormai è giunta al capolinea – si legge nella nota -. Infatti, il sindaco, dopo aver disonorato gli impegni elettorali con Sinistra Ecologia e Libertà, non rispettando i patti pre-elettorali con il consigliere eletto Alessandra Aronne, ora sembra aver disatteso la promessa elettorale fatta con il consigliere Gianni Dialuce, come lui stesso ha pubblicamente affermato in Consiglio comunale. Pari mancanza di rispetto, infine, l’ha avuta verso l’ex assessore Lucarelli, il quale è risultato essere il primo degli eletti e al quale, senza apparente motivazione, ha ritirato la delega ‘spedendolo’ direttamente all’opposizione. A questo punto, sotto l’aspetto politico, la stessa maggioranza non ha più il consenso degli elettori e, anzi, risulterebbe priva di legittimazione popolare avendo tradito la formazione politica che ha presentato ai cittadini, perdendo in un sol colpo quasi 1.000 voti raccolti dai consiglieri delusi da questa esperienza di governo. La maggioranza risicata che ora si trova a governare appare legata quasi esclusivamente da ragioni di opportunità, senza alcun vero collante che possa essere vantaggioso per la città. Gli stretti numeri con i quali si trova a governare, 9 in maggioranza e 8 all’opposizione, non consentono una vita agevole e costringono la Giunta a essere sistematicamente sotto ‘ricatto’ di questo o quel consigliere che appare legittimato a dare ‘l’assalto alla diligenza’ per portare a casa qualche piccola prebenda. Inoltre, ci si chiede come questa stretta maggioranza possa essere credibile con gli altri Comuni e con la Provincia e la Regione, per discutere con autorevolezza su materie importanti e vitali per la nostra città. Ci si riferisce al prossimo problema che giocoforza colpirà il nostro presidio ospedaliero, la questione Cementificio, la grande partita della viabilità esterna, la sfida dell’approvazione del Piano regolatore generale, il piano opere pubbliche per il triennio 2014-2016 e infine la fiscalità locale con il bilancio 2014. Materie difficili e spinose che necessitano di un grande coinvolgimento che però, purtroppo, non può essere più richiesto e ricevuto. Dunque, occorre prendere atto che l’esperienza Martini sta volgendo al termine con evidenti fallimenti politici e amministrativi”.
Da qui la considerazione finale del gruppo che chiede “le dimissioni del sindaco, il quale non rappresenta più la città e gli elettori che lo hanno sostenuto”.
Anche “Fratelli d’Italia” interviene sulla questione con una nota del direttivo.
“Il recente rimpasto – dicono i responsabili – è la conseguenza della crisi che avvolge il palazzo comunale da diverso tempo, da noi ribadita in più occasioni. A dimostrazione di ciò vi è l’immobilità di una maggioranza che non risolve le problematiche sociali, occupazionali, giovanili e non sfrutta al massimo le potenzialità turistiche e attrattive della città. Ne è prova l’incapacità dell’Amministrazione di far passare di mano l’unico albergo a 4 stelle cittadino con un’enorme caduta d’immagine, salvandosi in… calcio d’angolo con l’arrivo della scuola “Edulingua” che occuperà lo stabile per i prossimi anni. Così facendo il centro resterà però senza un albergo degno della sua bellezza. Il nostro sindaco e la sua Giunta arrivano sempre in ritardo, con estrema incompetenza, sulle questioni basilari. Come l’ospedale, pian piano ridimensionato; e l’inceneritore Sacci, di cui nessuno sapeva niente e ora si è dovuto ricorrere al Tar per evitare che si ammorbi l’aria. Questioni alquanto spinose e importanti per la città, frutto di decisioni prese altrove, senza consultare assolutamente la cittadinanza e il suo sindaco. Nonostante tutto questo ‘non fare’ ci sono degli imprenditori che con le loro sole forze affrontano giornalmente la crisi in questo Comune. L’unica nota positiva del rimpasto è l’ingresso in Giunta di un giovane e gli incarichi specifici attribuiti ad altri consiglieri”.
C’è poi una nota del Circolo di San Severino di Sel (Sinistra, ecologia e libertà). Eccola:
“San Severino non ha più una maggioranza alla giuda del Comune. Non esiste più nei numeri, infatti oggi in base alle ultime elezioni del 2011, le opposizioni rappresentano 4.380 cittadini settempedani mentre l’attuale maggioranza ne rappresenta soltanto 3.431. Non esiste più politicamente. L’ esclusione di Lucarelli e Dialuce non è altro che l’ennesimo atto di una strategia iniziata con l’esclusione di Sinistra Ecologia e Libertà all’inizio del secondo mandato di Martini, che in questi due anni e mezzo ha perso, oltre l’appoggio di Sel, l’appoggio di una parte importante degli elettori del Partito democratico, non dimentichiamo che l’ assessore Lucarelli come primo della lista aveva portato in dote al partito e a Martini ben 321 voti e ha perso l’appoggio della parte civica rappresentata dal Consigliere Dialuce. Detto ciò, sull’argomento già sono uscite molte dichiarazioni e alcune mezze verità. La politica va e viene, ormai siamo stati abituati a tutto e di più, purtroppo niente più stupisce, al limite ci può anche stare che un partito la volta prima stia con il centro-destra mentre la volta successiva stia con il centro-sinistra, non lo comprendiamo, ma ci può stare. Quello che non accetteremo mai è il mancato rispetto per la “Persona”. Sin dal primo mandato il sindaco Martini si è caratterizzato per le dichiarazioni seguite alle varie defenestrazioni, spesso umilianti e non rispettose delle persone. L’elenco di assessori, consiglieri, presidenti trattati a pesci in faccia, senza una confronto diretto e leale è lunghissimo, c’è chi sul web ironicamente si diverte ad aggiornarlo. Non si può accettare quello che è stato fatto all’ex assessore Aronne, ma neanche il modo con il quale è stato liquidato Lucarelli, fino al giorno prima elogiato per capacità e dedizione. Un partito serio non può acconsentire a quanto successo o è già arrivata anche a San Severino la supponenza del proprio segretario nazionale: Lucarelli… Chi? Non si può accettare la liquidazione di Dialuce e farlo passare per “visionario” perché nessuno, al contrario di quello che lui sostiene, gli aveva promesso niente. Sarebbe anche interessante sapere se Beni Ostilio nella qualifica di presidente del Consiglio comunale era stato informato che il suo posto era stato offerto a Dialuce e come ci si sente ad essere trattati come una pedina che può essere sostituita nottetempo. L’insoddisfazione per la Giunta Martini è palpabile ovunque a San Severino, l’attuale composizione è carente in efficienza ed efficacia non è in grado di affrontare i problemi della città che sono tanti ed alcuni di dimensioni sovra comunali, ne sono prova le deleghe assegnate ad alcuni Consiglieri. Dal rimpasto emerge solo un attaccamento alla poltrona e una connotazione politica sempre più di centro-centro, un ritorno ad un passato che gli italiani hanno bocciato e non vorrebbero più rivivere”.