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Inaugurazione della mostra "Tratti da Xenia"
Inaugurazione della mostra "Tratti da Xenia"

“Tratti da Xenia”: la mostra prosegue fino al 31 gennaio

La mostra “Tratti da Xenia”  è prorogata fino al 31 gennaio. Quindi c’è ancora  tempo per vederla, ancora giorni per conoscere o approfondire l’opera di Paolo Gobbi, pittore della nostra città, insegnante all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Questa iniziativa lega insieme realtà diverse e personaggi che si sono incontrati nel corso degli anni: la tipolitografia Bellabarba; Giorgio Zampa, germanista e traduttore, Eugenio Montale, suo amico; Paolo Gobbi e, infine, il Comune di San Severino.

La mostra dà la possibilità alla cittadinanza di conoscere Paolo Gobbi, un artista schivo, lavoratore, una natura sottilmente amletica. Non sempre è  facile intuire da quelle righe, da quei graffi, da quelle linee ondulate, qualche volta dolci ed è il massimo che l’artista si e ci concede. I colori degli sfondi, tenui a volte, più spesso grigi e laconici, costituiscono una sorta di alchimia della lotta tra realtà e significazioni: a forza di levare, di assottigliare, di rarefare, la materia scompare, quasi. Solo qualche traccia di sfondo, una grande assenza che sembra un assedio, un’alchimia gelida più spesso e solo qualche volta una lieve traccia di simpatia di luce.

In un’epoca come l’attuale, tutta spostata e orientata sul fare, la pittura di Gobbi si ritaglia uno spazio angusto laterale. Questa mostra, che comincia nel carcere mandamentale riaperto e continua negli spazi della biblioteca, testimonia involontariamente la lotta tra carcere e soprattutto carcere interno e via culturale. I  vari materiali  che Gobbi usa nel corso del tempo si rarefanno, la lotta interna infuria silenziosa, sfumature ellittiche segnalano vagamente che qualcosa è avvenuto, ma noi vediamo solo le ceneri, ombre vaghe ma precise in un certo modo, quanto precise. Paolo Gobbi è esigente con noi che vediamo tutte queste linee, non concede molto allo spettacolo, non ha pietà per sé e neanche per noi. Trattasi di una pittura che corteggia l’etica e punisce l’estetica, tutti gli studi, tutte le mostre viste, miriadi di cataloghi, una vita sulla strada del mondo in una linea, uno sfondo ricercato ma occultato. Allora è per questo che vi invito a visitare la mostra di Paolo Gobbi, ancora aperta fino al 31 gennaio. Certo la prima sensazione può essere… “Ma chi è costui che ci dà così poco? Che sembra così algido?”. Ora potete immaginare il dramma dell’alchimista che lotta con la materia, quasi a ridurla a segno, ma per fortuna non ci riesce, non del tutto.

Umberto Rocchi

Le foto in “galleria” sono state scattate da Laura Della Mora

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