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Federconsumatori interviene con una nota
Federconsumatori interviene con una nota

Anziana molestata per mesi da Società di recupero crediti: Federconsumatori denuncia

Federconsumatori denuncia con forza l’ennesimo caso di abuso da parte di una società di recupero crediti, che ha coinvolto nei mesi scorsi una cittadina di 83 anni residente a San Severino.

La donna, totalmente estranea ai fatti contestati, è stata ripetutamente molestata, minacciata e disturbata telefonicamente da una società che reclamava una somma di 540,89 euro, sostenendo di aver acquistato il credito da un operatore telefonico. Peccato che, a seguito delle opportune verifiche, è emerso che il debito – peraltro prescritto – non riguardava lei, bensì una sua omonima residente a Chieti.

Nonostante i numerosi tentativi della cittadina di spiegare l’equivoco e dimostrare la propria totale estraneità, portando anche esempi concreti della confusione creata dall’omonimia  – in passato la stessa omonima avrebbe addirittura ritirato esami medici a suo nome, causando ulteriori disagi e confusione –, gli operatori incaricati del recupero hanno proseguito con insistenza le telefonate, senza fornire documentazione dettagliata né spiegazioni puntuali.

Particolarmente grave è stato il comportamento di una presunta legale collegata alla società di recupero crediti, che ha inviato messaggi minacciosi tramite applicazioni di messaggistica, ventilando querele in seguito a una chiamata involontaria partita per errore.

Federconsumatori intende segnalare pubblicamente questi gravi abusi, che configurano potenzialmente pratiche commerciali scorrette e aggressive, e chiede che venga fatta luce su comportamenti sempre più diffusi da parte di alcuni operatori del recupero crediti, i quali agiscono al limite (e oltre) della legalità, approfittando della scarsa conoscenza dei cittadini in materia di prescrizione e diritti del consumatore.

Il caso dell’anziana non è isolato: sempre più spesso il nostro sportello riceve segnalazioni da parte di cittadini ai quali vengono richieste somme risalenti anche a oltre 10 anni fa, spesso prescritte e mai sufficientemente documentate. Una tendenza preoccupante che rischia di minare la serenità di famiglie e persone del tutto estranee ai debiti contestati.

Nel caso in oggetto, la comunicazione inviata alla cittadina, datata 3 luglio 2025, conteneva indicazioni generiche e non riportava il dettaglio delle singole fatture né il contratto originale che giustificasse la pretesa. Federconsumatori ha quindi inviato formale contestazione e richiesta documentale, avvertendo che in mancanza di riscontro il credito sarà considerato inesistente e l’attività di recupero illegittima.

Chiediamo che le autorità competenti intervengano con urgenza per porre un freno a questi comportamenti e per garantire la tutela dei consumatori. Invitiamo altresì tutti coloro che ricevono richieste di pagamento dubbie o non documentate a non cedere alla pressione e a rivolgersi ai nostri sportelli per assistenza.

Federconsumatori continuerà a vigilare e a denunciare ogni forma di abuso o pressione indebita ai danni dei consumatori.

Lorenzo Longo, presidente provinciale FEDERCONSUMATORI MACERATA