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L'urna della santa a San Lorenzo
L'urna della santa a San Lorenzo

Domenica 6 luglio, nella basilica di San Lorenzo si ricorda Santa Filomena

Domenica 6 luglio, nella chiesa di San Lorenzo in Doliolo, durante la messa delle ore 11, sarà ricordata Santa Filomena. In questa basilica, infatti, viene custodito in un’urna il corpo ritrovato nel 1527 – durante lavori di restauro – proprio all’interno della chiesa: in una pergamena, appesa al collo, si poteva leggere che le sue spoglie erano state nascoste lì, presso l’altare maggiore, al tempo delle guerre dei Goti, nel VI secolo dopo Cristo. Lo stesso vescovo di Septempeda, vissuto in quel periodo, ne curò l’occultamento per sottrarre il venerato corpo alla profanazione dei soldati.

La Chiesa ne ha approvato il culto e ne ha fissato la festa dapprima al 5 luglio, come dal Martirologio Romano; successivamente tale ricorrenza fu rinviata sempre alla prima domenica dello stesso mese.

La figura di Santa Filomena, venerata in diverse località italiane, presenta aspetti complessi e affascinanti, intrecciando elementi di devozione popolare con questioni di carattere storico e agiografico. In particolare, la santa rinvenuta a San Severino Marche – ormai quasi cinquecento anni fa solleva – interrogativi circa la sua reale identità e il culto a lei associato.

Nel 1527, come detto, venne alla luce un corpo femminile accompagnato da una schedula che ne attribuiva l’appartenenza a Santa Filomena della stirpe dei Chiavelli. Secondo la presunta iscrizione, la santa sarebbe stata traslata in quel luogo da San Severino vescovo. Il cardinale Ciocchi del Monte, nello stesso anno, provvide alla sistemazione del corpo sotto un altare dedicato alla santa.

Nonostante la devozione popolare, un’analisi rigorosa da un punto di vista storico porta a concludere che il corpo rinvenuto non sia effettivamente quello di una santa martire. Infatti, prima del XVI secolo, non vi è alcuna menzione a Sanseverino del nome, del culto o delle reliquie di Santa Filomena. Inoltre, il contenuto della schedula che accompagnava il corpo, attribuendone la deposizione a San Severino, non presenta elementi storicamente validi.
Pertanto, l’ipotesi più probabile è che si tratti di un “corpo santo” simile a quello della più famosa Santa Filomena romana, figura attorno alla quale si è sviluppato un culto ampio e diffuso.