Giacomo Maranesi e Giulia Maria Francesca Leggieri, restauratori con studio nella città di Fermo, entrambi diplomati al corso di restauro dell’Accademia di Belle Arti di Macerata (IRM – Istituto di Restauro Marche), continuano a lavorare nella conservazione delle opere d’arte settempedane.
Infatti, dopo aver restaurato, qualche anno fa, la pala d’altare raffigurante la Madonna dell’Umiltà, opera di Allegretto Nuzi (1315 circa – 1373) presente nella Pinacoteca comunale “Tacchi Venturi” (con tanto di laboratorio aperto, dove turisti e studenti potevano vedere i restauratori all’opera, mentre spiegavano le diverse operazioni di restauro da loro apportate alla tavola dipinta), ora si stanno cimentando nel recupero di un’altra pala d’altare, questa volta proveniente dalla Chiesa di San Domenico: una tavola cinquecentesca (1516/1520) su legno di pioppo, raffigurante la Madonna con Bambino in Gloria e Santi, imponente lavoro di Bernardino di Mariotto.
L’opera venne commissionata al pittore dalla confraternita femminile delle Pie donne della Società del Rosario e, oltre alla Madonna, sono presenti figure come san Domenico, san Severino e santa Caterina da Siena. Bernardino di Mariotto (1478 circa – 1566) è molto importante per la città di San Severino Marche perché il pittore di origine umbra (Perugia) trascorse, nei primi due decenni del 1500, diversi anni nel nostro territorio e realizzò altri importanti dipinti oltre la pala di cui stiamo scrivendo, tra cui: lo Stendardo Processionale con la Madonna del Soccorso dipinto nel 1509; una Deposizione e una Annunciazione, rispettivamente del 1502 e 1514 (e realizzò anche altre opere in diversi edifici religiosi).
Maranesi e Leggieri dovranno terminare il restauro entro luglio e poi la tavola sarà esposta a Roma all’interno della mostra “Restituzioni” (mostra conclusiva della XX edizione al Palazzo delle Esposizioni, dal 4 ottobre al gennaio 2026), grazie all’intervento finanziato da Intesa San Paolo nell’ambito del progetto biennale per il recupero e la tutela artistica.
La ventesima edizione del progetto “Restituzioni” prevede il restauro di 61 “nuclei” di opere appartenenti al patrimonio artistico di diverse regioni, tra cui le Marche, per un totale di 114 singoli manufatti restaurati, e coinvolge 50 enti di tutela tra Soprintendenze, direzioni regionali musei e musei autonomi.
Silvio Gobbi