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Il teatro Feronia
Il teatro Feronia

Celebrazioni per il quarantennale della riapertura del teatro Feronia

Tutto pronto per il quarantesimo anniversario della riapertura del teatro Feronia, avvenuta nel 1985 dopo un lungo restauro. Per celebrare questo importante traguardo, l’Amministrazione comunale ha organizzato un ricco calendario di eventi in programma dal 13 al 29 marzo.

Giovedì 13 marzo, a partire dalle ore 20.45, il Feronia ospiterà il primo vero grande evento con il concerto della Form, l’Orchestra filarmonica marchigiana, che eseguirà brani di Brahms e Boccadoro.

Venerdì 14 marzo, alle ore 20.45, spettacolo teatrale con Ottavia Piccolo e I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo che presenteranno “Matteotti. Anatomia di un fascismo”, nell’ambito della stagione di prosa.

Sabato 15 e domenica 16 marzo, nel pomeriggio alle ore 16.45, visite guidate speciali in occasione del quarantennale per offrire al pubblico l’opportunità di scoprire la storia e i segreti del teatro Feronia.

Sabato 29 marzo alle ore 20.45 spettacolo di circo contemporaneo “Bello!” della compagnia cordata F.O.R, parte della stagione dedicata al circo contemporaneo.

Simbolo culturale della città e punto di riferimento per le arti performative nelle Marche, il Feronia è uno dei gioielli di San Severino.

Il teatro Feronia

Il teatro Feronia

La storia

“A San Severino Marche, dopo la distruzione nel 1699 della Sala del Teatro che si trovava all’interno del Palazzo dei Consoli a Castello, nel 1732 il Consiglio comunale comincia a pensare alla costruzione di un edificio teatrale e l’argomento viene ripreso nel 1734 per riconoscere l’opportunità di avere un teatro pubblico come luogo di onesto divertimento per il pubblico – ricorda in uno dei suoi tanti preziosi scritti su “Il Settempedano” il professor Alberto Pellegrino, docente, sociologo, scrittore e giornalista -. Dopo dibattiti e il superamento di difficoltà per la raccolta dei fondi privati, nel 1740 il Condominio teatrale affida l’incarico di progettazione del teatro a un allievo del grande Antonio Galli Bibbiena, l’architetto fanese Domenico Bianconi che progetta una sala teatrale in legno con forma a campana, tre ordini con 44 palchi, la platea e il loggione con balconata a colonnine. Il Teatro de’ Condomini viene inaugurato nel 1747 (il quinto nelle Marche) e in esso si rappresentano oratori e melodrammi prima che il teatro venga chiuso perché ritenuto pericolante e insicuro per la minaccia d’incendi. La Congregazione teatrale decide così di affidare, nel 1823, la progettazione di un teatro in muratura al giovane architetto concittadino Ireneo Aleandri. L’esecuzione dei lavori è affidata ai maestri muratori Gaspare Maccari, Vincenzo, Pietro e Domenico Mochi; le decorazioni sono affidate a Giuseppe Trotti e le scene al pittore Bibbiena; al pittore sanseverinate Filippo Bigioli, residente a Roma, è affidato l’incarico di realizzare i bozzetti del sipario e delle pitture della volta, opere che saranno materialmente realizzate dallo scenografo ascolano Raffaele Fogliardi. Il progetto del nuovo edificio viene presentato dall’Aleandri il 7 giugno 1823 e il teatro sarà solennemente inaugurato maggio 1828. Il primo progetto purista del giovane Aleandri è quello di San Severino Marche, nel quale si preoccupa di creare un volume armonioso che rispetti la classica teoria fisica della propagazione del suono per onde sferiche. Il principio estetico dell’unità informa le proporzioni della sala, circoscritta a una sfera ideale, con la conseguenza che il ferro di cavallo ha il pregio di unificare le principali dimensioni. Nella pianta della platea del Feronia si iscrive perfettamente un cerchio, diversamente dal più oblungo ferro di cavallo di stampo scaligero”. Aleandri per l’opposizione del Congregazione deve rinunciare ai palchi a balconcino che avrebbero favorito la visibilità e deve approntare altre modifiche al primo progetto, ma nei progetti successivi ottiene ugualmente il risultato di garantire grazia classica della sala a palchetti, per cui il teatro Feronia rimane un modello di “purità dello stile” per l’eleganza delle linee e della decorazione. Il 30 gennaio 1823 l’architetto sanseverinate presenta alla Congregazione teatrale un progetto preliminare che prevede una spesa di circa 1700 scudi, nel quale si propone di ricostruire il teatro all’interno della vecchia cinta muraria che conteneva il precedente impianto ligneo del Bianconi. La nuova sala prevede tre ordini di 17 palchi più il loggione, con una volta ad unghiature alla maniera del Bibbiena: i palchi sono inquadrati da un sottile ordine di colonnine corinzie; l’intero edificio ha una forma rigorosamente semicircolare per garantire una buona visione da ogni angolazione e una sicura efficacia acustica. La Congregazione teatrale approva il preliminare e il 12 marzo 1823 viene presentato il primo progetto nel quale si mantengono i 17 palchi, ma si propone un allargamento della platea verso destra con l’abbattimento e la ricostruzione di un muro del vecchio teatro. Dopo una serie di osservazioni e discussioni, la Deputazione chiede a seguito dell’allargamento della platea di portare da 17 a 19 i palchi per ciascun ordine e la vendita di questi ulteriori 6 palchi dovrebbe contribuire a coprire una parte delle ingenti spese. Aleandri prevede i 6 palchi in più, mantenendo fisse le dimensioni planimetriche ma allungando la platea con la riduzione del palcoscenico. Nella stesura definitiva si mantiene il numero di 19 palchi per ogni ordine; si procede a un ulteriore allargamento dell’edificio verso destra e questo consente di allargare l’interno dei palchi e il corridoio che li disimpegna, mentre la platea rimane invariata; in corso d’opera l’Aleandri realizza anche le unghiature bibbianesche della volta così come le vediamo oggi. I lavori in muratura iniziano nell’agosto 1823, mentre quelli di doratura e decorazione nel 1825. Comunque nell’arco di cinque anni l’edificio viene terminato e aperto al pubblico in modo solenne – ricorda ancora il professor Pellegrino – nel 1828 con un interesse da parte della stampa specializzata nazionale, con grande soddisfazione della Congregazione teatrale e dei Condomini, con il favore di tutta la cittadinanza, che vede nel nuovo teatro un vanto e una gloria cittadina”.

La riapertura

Nel marzo 1985 il Feronia riapriva dopo venticinque anni di chiusura e dopo lo snodo fondamentale dell’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale, grazie alla generosa donazione dei condomini proprietari sul finire degli anni Sessanta.

Il concerto dell’Orchestra Johann Strauss di Vienna con il soprano Katia Ricciarelli segnava la restituzione al territorio di un monumento nazionale (così dichiarato e tutelato con decreto ministeriale del febbraio 1961) e di uno spazio aggregativo fondamentale per la crescita sociale e culturale dei cittadini di un territorio montano e geograficamente periferico. Da allora si sono succedute ininterrottamente attività di vario tipo, un amplissimo spettro di proposte per coinvolgere tutti, dai bambini della scuola dell’infanzia in poi.

In anni recenti, con la direzione artistica di Francesco Rapaccioni, l’attività del Feronia si è caratterizzata in particolare per tre stagioni principali di importanza nazionale e internazionale: prosa, sinfonica e circo contemporaneo.

Per questo si è deciso di celebrare il quarantennale da un lato proponendo tre appuntamenti emblematici di ogni singola stagione, dall’altro lato offrendo la fruizione del monumento con visite guidate gratuite pensate ad hoc e curate dallo stesso direttore artistico Francesco Rapaccioni specificamente per l’occasione.

Il teatro Feronia, da quarant’anni riaperto, è oggi prestigiosamente candidato a Patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’Unesco.

TEATRO FERONIA

Rosa Piermattei sindaco – sovrintendente
Vanna Bianconi assessore alla cultura
Francesco Rapaccioni direttore artistico
Patrizia Bordi amministrazione
Federica Fucili amministrazione
Daniele Pallotta ufficio stampa
Associazione Hipnotica servizi di biglietteria, custodia e palcoscenico
Cooperativa Opera servizi di sala
Pro loco San Severino Marche informazioni e visite

Per informazioni e prenotazioni è possibile quindi contattare la Pro loco al numero 0733 638414 (aperta da martedì a domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19) o il botteghino del Feronia al numero 0733 634369 (aperto dalle 1800 nei giorni di spettacolo).