La difesa della gestione pubblica dell’acqua nella nostra provincia passa per la manifestazione pubblica di questa mattina, quando i lavoratori in sciopero si sono riuniti in piazza Battisti, a Macerata, per l’iniziativa indetta da Cgil, Cisl e Uil.
La partecipazione è stata massiccia.
C’erano anche molti dipendenti dell’Assem di San Severino, così come tanti altri rappresentanti del personale delle società concessionarie e operative del servizio idrico integrato nel territorio dell’Aato 3 Marche Centro, che copre il Maceratese e una piccola porzione di Anconetano.
Lo sciopero era stato indetto dalle tre sigle sindacali proprio a difesa del servizio idrico integrato e contro il rischio sempre più concreto della sua privatizzazione. Difatti, c’è incertezza sul futuro all’indomani della scadenza delle concessioni. I cinquecento lavoratori e lavoratrici delle sette società idriche chiedono ai sindaci di fare in fretta: entro fine anno si deve arrivare al consorzio unico per la gestione dell’acqua nell’ambito Aato 3. La richiesta è che le sette municipalizzate del territorio vengano unificate per evitare che il servizio vada a gara e venga affidato a un privato.
Il timore è che l’eventuale privatizzazione porti a tagli sul lavoro, diretto e indiretto, oltre a un aumento delle tariffe e a un peggioramento del servizio. Un’azienda unica pubblica, invece, spiegano i sindacati, porterebbe alla costituzione del più grande soggetto economico del territorio, assicurando lavoro e investimenti.
“Oggi gli amministratori non possono più ignorare la volontà delle persone. Tutti siamo qui per dimostrare la nostra preoccupazione – è stato detto in piazza a Macerata –. Sappiamo quanto sia difficile muoversi su questo territorio. Se riuscissimo a creare un’unica grande azienda per la gestione del servizio idrico, sarebbe la prima azienda della provincia, capace di dare nuovo slancio all’occupazione. Macerata ha visto un progressivo impoverimento del lavoro e delle istituzioni, ma oggi abbiamo un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire”.
L’acqua pubblica non è solo una questione di principio, ma anche di opportunità economica e occupazionale. I sindacati, unitariamente, chiedono risposte concrete e immediate per cittadini e lavoratori.