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"MaskaMarke" al Feronia
"MaskaMarke" al Feronia

Successo di “MaskaMarke” con Betùn, spettacolo sul lato “scomodo” della società

Ha strappato la standing ovation, insieme a un’indimenticabile commozione, “Betùn”, il poetico spettacolo di maschere senza parole andato in scena al teatro Feronia per la rassegna “MaskaMarke”.

Quella che “Teatro stappato”, compagnia spagnola fondata da Cecilia Scrittore e Vene Vieitez, ha raccontato è una fiaba crudelmente moderna.

“C’era una volta…” un bambino che la sorte ha decretato nascesse nel mondo di “spazzatura”, creato e mantenuto dall’uomo stesso; ma il nostro protagonista silenzioso ogni giorno uscendo dal suo sacco di pattume, come fosse il sicuro ventre materno, a piedi scalzi vive, sogna, lavora, dorme e gioca sulla strada; la sua casa è l’asfalto, il marciapiede il suo salotto. In uno scenario intrinsecamente surreale, ma drammaticamente reale si snoda “una favola nera di sogni e realtà”, in cui l’assenza del linguaggio verbale crea un’atmosfera di riflessione, consentendo al pubblico di interpretare ed elaborare la muta emozione, dove la parola “Mamma” è l’unica forma di comunicazione necessaria.

Le emozioni si insinuano sottopelle con precisione chirurgica, si percepisce il loro palpabile groviglio emotivo, in cui il pubblico sembra trattenere il respiro in cerca di speranza: momenti che sembrano offrire uno spiraglio vengono rapidamente smantellati dalla crudele e triste realtà evocata dalle scene successive, suscitando inquietudine, tristezza e compassione. Lo spettatore, quindi, provando una sensazione di vuoto allo stomaco, vive lo straniamento di chi, travolto da una sinfonia di sensazioni lancinanti, è impossibilitato ad agire o a confortare il personaggio.

Lo spettacolo “Betùn” di Teatro Strappato non è una semplice messa in scena, ma rappresenta uno spaccato di realtà relativa a oltre 40 milioni di bambini di strada in America Latina. Betùn rappresenta quel lato “scomodo” della società, quella faccia della medaglia che o non conosciamo o tendiamo ad ignorare, cullandoci della nostra fortuna.

Rosa Piermattei, sindaco San Severino, Vanna Bianconi, vicesindaco, e l’assessore alla cultura, Michela Pezzanesi, assessore al turismo intervenute sul palco sono rimaste senza parole nell’ammirare la maestria con cui Cecilia e Vene hanno saputo impressionare il pubblico, che ancora una volta grazie alla forza del teatro è andato a casa con l’animo colmo di nuove riflessioni e consapevolezze.

A coronamento della partecipazione del Comune all’edizione 2024 di MaskaMarke, il sindaco è stato omaggiato della targa realizzata dall’artista Aurora Paccasassi e dai ragazzi della cooperativa sociale “Ci credo” di Macerata, che aiuta persone con disabilità ad essere inserite nel mondo del lavoro.

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