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L'avvocato Marco Massei
L'avvocato Marco Massei, presidente del Comitato pro ospedale

Chiusura del punto nascita, discusso il ricorso davanti al Consiglio di Stato

E’ stato discusso, giovedì 18 maggio, di fronte al collegio del Consiglio di Stato, a Roma, il doppio ricorso presentato dal Comitato in difesa dell’ospedale e dal Comune contro la chiusura del punto nascita di San Severino. Per la sentenza ci vorrà circa un mese. Dunque, ancora qualche settimana di attesa e poi sapremo come andrà a finire questa brutta storia. Il pronunciamento del Consiglio di Stato sarà infatti l’ultimo atto dell’iter processuale avviato davanti ai giudici amministrativi.

A Roma, per la discussione, c’erano anche il sindaco Rosa Piermattei in rappresentanza del Comune e l’avvocato Marco Massei nella doppia veste di presidente del Comitato per la salvaguardia del “Bartolomeo Eustachio” e di legale del Comune e, assieme al collega Stefano Filippetti, difensore del Comitato stesso.

“Nel ricorso – spiega l’avvocato Marco Massei – abbiamo sollevato tre questioni. La prima riguarda la chiusura del reparto, che venne stabilita da una determina dirigenziale dei vertici Asur e non da una delibera della Giunta regionale, quando invece la competenza in materia è dell’organo politico e non dei funzionari della sanità pubblica, i quali hanno compiti esecutivi. La seconda: la chiusura del punto nascita doveva essere affiancata dall’istituzione del sistema di trasporto materno assistito (Stam) e del sistema di emergenza del neonato (Sten), che invece furono attivati a Camerino, dove ostetricia era stata chiusa addirittura nel 1997. La terza: il primario dell’epoca dell’Ostetricia di Macerata, il dottor Farotti, aveva messo per iscritto che il suo reparto era inadeguato in quel momento (a causa di lavori; ndr) ad accogliere un numero più rilevante di parti. Pertanto, non c’erano le condizioni per un accorpamento efficace e sicuro”.

Come noto, il Tar ha respinto nel 2022 i ricorsi contro la chiusura del punto nascite. Da qui il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune e del Comitato per andare fino in fondo su una vicenda ritenuta ingiusta e penalizzante nei confronti di un territorio già fortemente deprivato di servizi.

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