“Il calcio ha sempre avuto un posto speciale nella mia vita. Avevo due case, quella dove sono cresciuto e l’oratorio San Paolo della chiesa parrocchiale. Passavo le giornate intere a giocare. Erano gli anni Sessanta…”. Fabrizio Castori comincia da lì a raccontare la sua storia, dalla sua San Severino, da quando era piccolo e si divertiva con gli amici nel campetto vicino casa. Da allora è diventato “mister promozioni”: l’unico allenatore italiano ad aver scalato tutti i campionati, conquistando dieci promozioni (fra dilettanti e professionisti), con due avventure in serie A, sedici stagioni in B e otto in C. Inoltre, tra i tecnici in attività, vanta il maggior numero di panchine in B e il quarto assoluto nella categoria. Nel libro di Massimo Boccucci e Simone Paolo Ricci, dal titolo “Fabrizio Castori, la storia di mister promozioni”, c’è tutto di lui: la sua ascesa, i suoi valori, il suo modo di intendere il calcio. E non poteva certamente mancare la presentazione dell’opera (edizioni Minerva) anche a San Severino, dove tutto ebbe inizio.
L’appuntamento da non perdere è per mercoledì 2 novembre, alle ore 18.30 nella Sala Italia, per iniziativa della Settempeda e de “Il Settempedano”, con il patrocinio del Comune.
Interverrà mister Castori assieme agli autori: il giornalista sportivo Massimo Boccucci e il sociologo Simone Paolo Ricci, marito di una delle figlie di Fabrizio. Saranno presenti, fra gli altri, il sindaco Rosa Piermattei, l’assessore allo Sport Paolo Paoloni e il presidente della Settempeda, Marco Crescenzi.
“Dalle pagine di questo libro – scrive Arrigo Sacchi nella prefazione – esce un sano profumo di provincia, quella che piace a me. Storie semplici di persone comuni che sono poi la colonna vertebrale che tiene in piedi questo scombiccherato Paese che è l’Italia”. Tanti aneddoti catturano il lettore nelle pagine che seguono, molti particolari si rivelano anche ai supertifosi di Castori. Ma è la “cornice” dell’uomo a contenere l’opera d’arte di una strepitosa carriera: “Alla mia età (è nato nel ’54; ndr) ho capito come ogni sconfitta che ho subito sul campo e fuori sia servita a gettare le basi per una nuova vittoria – dice il mister -, così si va avanti, così si vincono le battaglie. Senza vittimismo e senza piangersi addosso, con i muscoli delle gambe tesi allo spasimo e gli occhi della tigre sempre puntati verso la porta avversaria. Così si vincono i campionati!”.