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L'équipe di restauro al "MARec"
L'équipe di restauro al "MARec"

Il “Museo dell’arte recuperata” diventa anche laboratorio di restauro

Il MARec – Museo dell’arte recuperata, aperto all’interno del palazzo arcivescovile di San Severino, espone opere salvate dalle chiese dopo il sisma che ha colpito l’Italia centrale nel 2016, in attesa di essere riaccolte nelle proprie città di provenienza. Delle collezioni del museo fanno parte anche autentici capolavori, come la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto.

Come noto, questo nuovo polo museale costituisce un importante motivo di richiamo per un territorio così duramente colpito dal sisma e ricco di importanti testimonianze storico-artistiche.

Il museo è suddiviso in 13 sale e ospita, al piano espositivo, 70 opere, mentre nell’ampio deposito, situato al secondo piano e corredato da un laboratorio di restauro, sono conservate 2.500 opere. Al terzo piano sono presenti aule didattiche per convegni e mostre temporanee.

L’Istituto centrale per il restauro (organo del Ministero della cultura) è fortemente sensibile al desiderio di rinascita dei territori colpiti dal sisma e ha per questo stipulato una convenzione con l’Arcidiocesi di Camerino e San Severino, che consente di restaurare in cantiere didattico un gruppo di opere d’arte che appartengono alle raccolte museali. Si tratta prevalentemente di sculture in legno, tabernacoli e tavole che erano in parte esposte nelle sale e in parte custodite nel deposito.

Le docenti restauratrici dell’Icr che hanno seguito con attenzione le attività di restauro sono Serena Sechi e Patrizia Giacomazzi. Gli allievi che hanno partecipato al cantiere didattico sono Irene Dies, Alessandro Natale, Daniela Durante, Valentina Serenella e Cheyenne Fabbri.

 

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