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Alberto Vignati e Simone Riccioni
Alberto Vignati e Simone Riccioni

Simone Riccioni e il messaggio di speranza del film “La ballata dei gusci infranti”

Nella serata di martedì 26 aprile è stato proiettato al Cinema San Paolo il film La ballata dei gusci infranti, prodotto da Simone Riccioni e Anna Laura Pesallaccia (Linfa Crowd 2.0) e Muvlab, diretto da Federica Biondi (regista di lavori come Vicini e Gli anni folli della velocità, quest’ultimo diretto con Gabriele Ogiva), scritto insieme a David Miliozzi e Jonathan Arpetti.

Un lungometraggio corale, ambientato nell’entroterra e nell’Appennino marchigiano, dove quattro vicende si incontrano. Punto di raccordo tra tutti i personaggi è Jacopo (Samuele Sbrighi), un uomo eccentrico che gira per la natura declamandone la bellezza e la meraviglia: egli è il figlio di Alba (Lina Sastri) e Dante (Giorgio Colangeli), un’attrice e un autore che vivono in un piccolo borgo di montagna. Poco distante da loro, abita Lucia (Paola Lavini), un’allevatrice abbandonata dal marito, che gestisce da sola un grande allevamento; poi ci sono David (Simone Riccioni) ed Elisabetta (Caterina Shulha), una giovane coppia in attesa del loro primo bambino. Infine, abbiamo don Ghali (Miloud Mourad Benamara), un giovane prete africano da poco arrivato in una piccola parrocchia. Le loro vite sono caratterizzate da normali alti e bassi, ma il terremoto del 2016 li metterà alla prova ed impareranno a trovare una forza interna inaspettata.

Alla fine della proiezione, il direttore del Cinema San Paolo, l’ingegner Alberto Vignati, ha ringraziato e presentato Simone Riccioni, produttore e attore della pellicola, il quale ha parlato del suo lavoro al pubblico presente in sala: «Questo film è stato scritto durante la pandemia e abbiamo voluto dargli un ritmo volutamente più lento, più riflessivo. Viviamo un’esistenza frenetica, sempre di corsa, ma la natura segue il suo corso, ha i suoi tempi, e abbiamo deciso di far vivere ai nostri personaggi questa caratteristica. Le storie presenti all’interno del film, vere ma romanzate, vogliono gettare una luce sulla situazione che viviamo, sottolineando la nostra capacità di resistenza: un’opera che vuole insegnarci che, col pensiero positivo, si può risolvere ogni problema. Il terremoto è un tema importante, ma non è l’argomento principale della storia: è quell’evento che abbiamo inserito per mostrare la resilienza dei personaggi, e di tutti noi, davanti alle avversità. La ballata dei gusci infranti vuole essere un messaggio generale di speranza, sulle persone che vanno avanti, sulla forza della gente nonostante tutte le sventure».

Il film è girato nelle Marche e, per quanto riguarda la zona di San Severino, sono ben riconoscibili la faggeta di Canfaito ed Elcito. Ricordiamo inoltre che il lungometraggio sarà proiettato anche sabato 30 aprile, ore 21.15, e domenica 1° maggio alle ore 16.

Silvio Gobbi

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