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Lo spettacolo "Brancaleone"
Lo spettacolo "Brancaleone"

“I Teatri”: con “Brancaleone” ritorna la prosa al Feronia

Dopo la lunga pausa imposta dalle restrizioni legate al Covid-19 torna la prosa al Feronia. Sabato 13 novembre, alle ore 21, Lorenzo Loris, Sandro Fabiani, Andrea Caimmi, Romina Antonelli, Oscar Genovese, Massimo Pagnoni, Rosetta Martellini, Paola Giorgi e Francesco Trasatti portano in scena, per la regia di Paola Galassi, lo spettacolo “Brancaleone”.

Il “viaggio di inizio millennio”, così viene descritto l’evento culturale nel sottotitolo di presentazione, è liberamente tratto da L’armata Brancaleone e Brancaleone alle crociate di Age-Scarpelli e Mario Monicelli. A curarne l’adattamento, e la direzione artistica, è il grandissimo Giampiero Solari mentre Oscar Genovese figura come regista collaboratore. Le musiche sono invece affidate a Mario Mariani, scene e costumi a Rosaria Ricci. In scena anche il cavallo Aquilante, opera originale di Antonio Panzuto.

Non si ferma mai Brancaleone. Ha sempre nuove sfide da compiere. Il suo incedere può sembrare lento, a volte confusionario, ma in realtà sa esattamente dove vuole andare e perché: ha una missione, è mosso dal bene.

Il suo viaggio, iniziato in piena pandemia, ha toccato alcuni Comuni del cratere, colpiti anch’essi dal sisma 2016, prima di arrivare al Feronia. Una luce accesa nelle piazze, un momento di leggerezza con la compagnia diretta da Giampiero Solari. Una missione non solo riuscita finora, ma vinta.

“Peste, fame e miseria: Brancaleone sfidava tutto e andava avanti, senza perdersi d’animo, cadendo e rialzandosi, ridendo e lottando. Non possiamo che ripartire da lui, dal suo cavallo Aquilante, dalla sua armata, dal suo provarci. Come ognuno di noi tra macerie e Covid. Che stiamo vivendo e non più subendo”, sottolinea Giampiero Solari.

Il protagonista, interpretato da Lorenzo Loris, partendo da Norcia, città ferita dal sisma del 2016 con la sua basilica diventata un simbolo, intraprende un cammino tra i Comuni delle Marche incastonati tra i Sibillini che hanno voglia di rialzarsi dopo il terremoto e dopo la pandemia degli ultimi mesi. “Una compagnia di marchigiani, per uno spettacolo made in Marche. Il testo ha come base quello che nel 1998 ho utilizzato per la prima messa in scena dell’opera di Monicelli, Age e Scarpelli. È stato ripensato inizialmente per piazze e luoghi all’aperto, dando risalto alla peste, vista la battaglia in corso contro il Covid, e all’essere abbandonati, sensazione che ha vissuto chi vive tra i comuni terremotati. Il nostro Brancaleone non porta soluzioni, ma vicinanza e voglia di lottare insieme con un sorriso”.

Ingresso intero 15 euro, ingresso ridotto 10 euro.

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