Lettera aperta ai candidati sindaci dal circolo “Il Grillo”
Come le cronache hanno riportato, il circolo Legambiente “Il Grillo” ha ricominciato la propria attività pubblica a sostegno dell’ambiente, dopo un anno di stop a causa del Covid: “Puliamo il Mondo” è stata l’occasione di questa ripartenza. Ora, il circolo propone, come anni fa, una riflessione ai candidati sindaci delle imminenti elezioni amministrative: una lettera aperta per elencare le questioni ambientali del nostro territorio più urgenti da risolvere. Queste, a nostro avviso, sono incentrate, soprattutto, su:
– Salvaguardia dell’ambiente naturale e delle testimonianze storico-artistiche che qualificano il nostro territorio, ma che versano ancora in situazioni di estremo degrado (come l’importante sito naturalistico, e architettonico, costituito dalle Grotte di Sant’Eustachio in Domora);
– Valorizzazione delle edicole Mariane e restauro dell’affresco di Panicali;
– Valorizzazione del parco archeologico di Settempeda;
– Restauro e riapertura degli edifici storici danneggiati dal sisma;
– La promozione di fonti energetiche rinnovabili, magari con la costituzione di “Comunità energetiche comunali”, come stanno realizzando in altri Comuni della regione;
– Incentivazione del riuso degli utensili ed elettrodomestici, attraverso la creazione dei centri per la loro raccolta e il loro ripristino funzionale;
– Eliminazione della tassa dei rifiuti e passaggio alla tariffa puntuale.
Questo che proponiamo di seguito è un focus specifico su un’altra questione fondamentale per Legambiente: la tutela e la salvaguardia del verde pubblico e privato.
Considerate le importanti funzioni svolte dalla vegetazione e dalle opere connesse nei confronti della collettività e del territorio, si chiede se si intenda procedere alla valorizzazione e allo sviluppo del verde urbano e periurbano tramite dei piani di programmazione che definiscano le scelte strategiche da parte dell’Amministrazione in un orizzonte temporale medio-lungo.
In particolare, considerato che l’Italia si è dotata, nel 2013, di una legge apposita in materia di verde pubblico (si tratta della legge 14 gennaio 2013, n. 10, intitolata Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) che prevede, tra le misure essenziali per avere città più verdi (e quindi più sane, più attrattive, meglio tenute e con minor spesa: in una parola, più vivibili), il censimento del verde, il sistema informativo territoriale, il regolamento del verde e il bilancio arboreo (senza dimenticare naturalmente gli strumenti di pianificazione strategica, come il piano comunale del verde), da far confluire in una visione d’insieme nella cornice di una corretta progettazione del verde pubblico, in un’ottica orientata alla sostenibilità ambientale ed economica, si sottolinea l’importanza di adottare, tra questi strumenti, quelli applicabili a realtà come San Severino:
il censimento del verde che si pone come strumento conoscitivo irrinunciabile per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, la corretta pianificazione di nuove aree verdi, la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, nonché per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde.
Redatto da professionisti abilitati ed eventuali esperti delle discipline tecnico-scientifiche, il censimento del verde rappresenta la base fondamentale per la costituzione di una banca dati di conoscenze e informazioni (preferibilmente georeferenziate), utili alla predisposizione dei diversi strumenti di pianificazione e gestione del verde urbano e costituisce premessa indispensabile anche per il “Piano di monitoraggio e gestione” di cui si tratterà in seguito.
Il regolamento del verde pubblico e privato: Il Regolamento del Verde (RdV), nell’ambito dei principi dell’ordinamento delle autonomie locali, contiene prescrizioni specifiche ed indicazioni tecniche e procedurali da rispettare per le corrette progettazione, manutenzione, tutela e fruizione della vegetazione in ambito pubblico e privato. Finalità del RdV è garantire, in un’ottica di sostenibilità e di miglioramento dei servizi ecosistemici, efficacia funzionale alle singole piante e alle aree verdi pubbliche e private, sia nelle aree costruite sia in quelle rurali, riconoscendone il rilievo ambientale, paesaggistico, storico, culturale, sanitario e ricreativo, anche in riferimento al dettato della L. n. 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”.
Redatto da professionista abilitato, con il necessario supporto di esperti delle discipline coinvolte, ed approvato con Delibera di Consiglio comunale, il RdV si applica a tutto il territorio comunale urbano e periurbano, articolandosi in sezioni specifiche riguardanti il verde urbano, le formazioni arboree e arbustive lineari , la rete ecologica territoriale che unisce i suddetti e altri ambiti naturali presenti (come le aree fluviali con vegetazione), la rete ecologica territoriale, le reti ecologiche specie specifiche e le connessioni tra il sistema urbano ed il sistema rurale. E’ uno strumento di lavoro sia per la Commissione Edilizia, sia per la Commissione del Paesaggio e più in generale per tutte le istituzioni che si occupano di “capitale naturale” e “capitale culturale” interconnessi fra loro e fornisce indicazioni ai professionisti incaricati dall’Amministrazione comunale, alle imprese, ai cittadini.
Inoltre cruciale si rivela altresì il tema della formazione degli operatori, anche della comunicazione, nonché il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella gestione e valorizzazione partecipata di questo importante bene comune.
Quanto proposto in questa sede, vuole essere un’idea di sviluppo compatibile con la tutela dell’ambiente, dei beni culturali, rispettando e soddisfacendo le esigenze dei cittadini. Ci auguriamo che tutto ciò stimoli l’interesse dei candidati e che venga preso in considerazione a prescindere dai campanilismi politici, mettendo in primo piano non gli interessi personali, ma il bene comune.
Il circolo Legambiente “Il Grillo” San Severino