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Il materiale sequestrato dai carabinieri di San Severino
Il materiale sequestrato dai carabinieri di San Severino

Ragazzo aggredito dal “branco”: individuati i responsabili

Risale alla sera di sabato 28 agosto il grave episodio che ha visto l’intervento risolutivo dei Carabinieri: alcuni cittadini avevano segnalato alla centrale operativa della Compagnia di Tolentino che in località Castello, a San Severino, alcuni giovani, radunatisi in branco, avevano avvicinato un coetaneo e lo avevano picchiato selvaggiamente, interrompendo la loro condotta delittuosa e allontanandosi solo a seguito e grazie alle grida di alcuni passanti, preoccupati per le sorti della vittima.

L’immediato intervento dei militari della Stazione di San Severino, supportati dalle pattuglie dell’Aliquota Radiomobile e delle stazioni di San Ginesio e Penna San Giovanni, tutte impegnate nella zona nell’ambito di un servizio coordinato a largo raggio disposto dal Comando Legione “Marche”, ha consentito, in maniera celerissima, di ricostruire l’accaduto.

Grazie alla preziosa collaborazione della popolazione e alla rapidità dell’intervento è stato in primis possibile comprendere che il pestaggio non era nato da una lite estemporanea; i giovani, provenienti da diverse direzioni, si erano radunati rapidamente, avevano raggiunto il coetaneo e, dopo averlo colpito con una spranga di ferro sulla testa, lo avevano preso a calci e pugni. Vistisi scoperti da alcuni passanti si erano allontanati, dopo avergli sottratto tutto ciò che aveva con sé: portafogli, zaino, felpe, cappellino, occhiali da sole e monopattino. Uno degli aggressori, tornato indietro, aveva sferrato altri due pugni alla vittima per poi allontanarsi definitivamente con i compagni. A questo punto il giovane, ferito e sanguinante alla testa, se ne era andato celermente a sua volta in direzione opposta.

L’attività info-investigativa dei militari e le immediate ricerche hanno permesso di rintracciare la vittima, che si trovava ancora in paese con i vestiti sporchi di sangue. Il ragazzo è stato subito assistito e sottoposto a cure mediche al Punto di primo soccorso del locale ospedale per le ferite riportate, in particolare alla testa e al labbro superiore.

Le rapide e incalzanti indagini hanno fatto concentrare i sospetti dei militari su taluni ragazzi del posto, già noti alle forze dell’ordine, che sono stati immediatamente rintracciati e sottoposti a perquisizione. Nell’occasione uno di loro, alla vista dell’autovettura dei carabinieri, ha tentato la fuga, ma è stato subito raggiunto e fermato. Le operazioni di perquisizione personale e domiciliare, poi, hanno consentito di sottoporre a sequestro tutti gli oggetti sottratti al giovane nel corso della rapina, oltre a 15 grammi di marijuana e hashish, un proiettile, un coltello a serramanico e il manganello in metallo telescopico utilizzato per picchiare la vittima.

Le successive indagini, condotte dai militari della Stazione di San Severino sotto la direzione della Procura della Repubblica di Macerata, hanno consentito di delineare il ruolo ricoperto da ciascuno degli aggressori nel corso del pestaggio, individuando le responsabilità di ciascun partecipante alla condotta criminosa, grazie alle testimonianze acquisite e all’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza del Comune, messe a disposizione dalla Polizia locale.

In particolare i militari hanno ricostruito che un giovane italiano, residente nella zona, non solo aveva preso parte attiva all’aggressione, ma era anche uno dei principali organizzatori del pestaggio, precedentemente studiato a tavolino: alla vittima infatti era stato dato appuntamento con una scusa nella zona, ove era stato attirato in un luogo appartato. Gli aggressori però avevano già pianificato di impartire una lezione all’ignaro ragazzo, reo di non aver rispettato pregressi accordi per la cessione di sostanze stupefacenti.

Il giovane, inoltre, aveva fornito “una base logistica” ove i ragazzi si erano radunati prima della commissione del reato; proprio lì i militari hanno rintracciato gli aggressori dopo il pestaggio, rinvenendo taluni oggetti sottratti alla vittima.

Sono state ricostruite nel dettaglio anche le responsabilità di altri due ragazzi, un italiano residente in zona e uno di origine albanese residente in un paese limitrofo, che hanno partecipato attivamente sia al pestaggio che alle fasi preparatorie e successive.

All’esito dell’attività i militari hanno denunciato all’Autorità giudiziaria i tre giovani per il reato di rapina, con le aggravanti di aver commesso il fatto con l’utilizzo di un’arma impropria e in più persone riunite: fatto, questo, che ha reso la brutale aggressione “agevolata” dal numero di partecipanti, ciascuno spalleggiato e più determinato e rassicurato dalla presenza dei correi.

A fronte della ricostruzione relazionata dai militari, il Pubblico ministero procedente, Rosanna Buccini, sotto il coordinamento del Procuratore Capo Claudio Rastrelli, ha chiesto al Gip del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti, l’emissione di misure cautelari a carico dei tre ragazzi.

L’Autorità giudiziaria, a distanza di pochissimi giorni dal fatto-reato, ha emesso l’ordinanza disponendo la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di due indagati, mentre per il terzo ha stabilito l’obbligo di firma. Misure eseguite dai Carabinieri di San Severino in collaborazione con i militari del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino e della Stazione di Caldarola.

In sede di esecuzione delle misure sono stati sottoposti a sequestro 29 grammi di marijuana, oltre ad alcuni capi di vestiario indossati dai giovani la sera dell’aggressione.

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