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Il dottor Carlo Furbetta
Il dottor Carlo Furbetta

Largo della Casa di riposo dedicato al dottor Furbetta

Un modo degno di ricordarlo per sempre, per la sua costante opera di medico chirurgo svolta con indicibile abnegazione, proprio di fronte a quello che fu l’ospedale civile di San Severino dove lui operò per 23 anni consecutivi, divenendo nel centro settempedano un autentico baluardo del mondo della medicina.

Il Comune di San Severino, su proposta di alcuni cittadini che lo ricordano con immutato affetto e con il beneplacito dei suoi due figli Giorgio e Francesco, che ne hanno ereditato l’amore per la professione, intitolerà con apposita cerimonia l’area antistante l’attuale Casa di riposo Lazzarelli, appunto ex ospedale civile, alla memoria del dottor Carlo Furbetta.

Nato a Fabriano nel 1906, Furbetta si laureò a Roma con il massimo dei voti nel 1931. Durante il secondo conflitto mondiale, dal 30 luglio 1941 al 5 marzo 1943, partecipò alla campagna di Russia con il 238° ospedale da campo mobilitato, protagonista di 400 interventi chirurgici che gli valsero la Croce di merito. Specializzatosi in chirurgia, dal 1933 al 1952 la casistica operatoria gli attribuisce 3.359 interventi, il 99% dei quali riusciti. Dal 1953 fino al 1976 fu primario chirurgo dell’ospedale settempedano, in cui eseguì oltre 10.000 interventi nobilitando tecniche consolidate e innovative, con dedizione, studio entusiastico ed esercizio continuativo.

La qualità del suo operato rendeva l’ospedale un punto di riferimento. Col denaro aveva un rapporto particolare e cioè… nessun rapporto. Non sapeva neanche il suo stipendio. Per tale motivo anche le numerosissime visite professionali erano per la maggior parte gratuite. Era orgoglioso di aver ottenuto dall’ospedale la ristrutturazione del reparto di chirurgia; aveva fatto fare delle camerine di degenza, singole, dedicate a sistemarci gratuitamente i pazienti più impegnativi per favorire specifiche necessità di cura, il loro decoro e necessario riposo.

Si manteneva in forma mangiando poco. Poi c’era lo sport: tennis, sci, lunghe passeggiate con un testo di aggiornamento chirurgico in mano occupavano i suoi momenti di esercizio fisico. Durante questo periodo è stato affiancato da colleghi e collaboratori gradualmente entrati in un armonico progetto di lavoro: il dottor Marco Peda, responsabile della radiologia e al bisogno suo aiuto di chirurgia; suor Pia, figura “manageriale” onnipresente; il fedele Gino Rossetti, infermiere di sala operatoria, con rilevanti compiti anestesiologici condotti con intelligenza, specifica preparazione e affettuosa sintonia lavorativa; il dottor Marco Marchetti, primario del reparto di medicina; le ferriste Zelia e Pierina che divennero aiuti di chirurgia al bisogno; i dottori Pieralberto Giovannini e Italo Pierandrei con funzione di assistenti di chirurgia.

Anche il figlio Giorgio Furbetta ha lavorato con lui per circa un anno come assistente di chirurgia. Nel 1980 il dottor Carlo Furbetta venne eletto cittadino dell’anno. Ricevette anche l’onorificenza di cavaliere del lavoro. Fra qualche giorno l’intitolazione dell’area davanti al “suo” ospedale.

Lu.Mus.

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