“Si riempie un vuoto che sentivamo dal lontano 1811, da quando le truppe napoleoniche privarono la nostra comunità di questo capolavoro di inestimabile valore. Una vera meraviglia dell’arte torna a noi per arricchire il già immenso patrimonio di San Severino Marche, città d’arte e di cultura”. Così il sindaco Rosa Piermattei ha salutato il rientro, nella chiesa di San Rocco, di quella che è stata sempre considerata una delle opere più importanti di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio: “La Beata Vergine Maria col Bambino e i Santi Rocco e Severino”.
La riconsegna dell’opera da parte della Pinacoteca di Brera è stata salutata stamattina alla presenza di tantissime autorità: l’arcivescovo di Camerino, monsignor Francesco Massara, il cardinale Edoardo Menichelli, il funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Pierluigi Moriconi, la direttrice dei musei dell’Arcidiocesi, Barbara Mastrocola, il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di San Severino, Vanna Bianconi, il vicario vescovile, don Aldo Romagnoli, i restauratori dell’opera, Luigi e Anna Parma, i restauratori della cornice che è tornata ad ospitare la tela, Emanuela Ticà, Giulia Casoni, Monica Pinzi, Giada Concetti e Arnaldo Beltutti, i referenti della società di trasporti Rossi Art Broker di Milano.
L’operazione di rientro è partita da una scoperta dell’architetto Giampiero Calcaterra di Tolentino durante i lavori di recupero della chiesa di San Rocco dopo il sisma del 1997. Sono stati poi artefici del progetto il dottor Giuseppe Moretti, settempedano, grande appassionato d’arte, e don Lino Valeri, parroco della concattedrale di Sant’Agostino, nonché responsabile della chiesa di San Rocco. Quindi si è attivato il Comune che, assieme all’Arcidiocesi, la Soprintendenza delle Marche e la Pinacoteca di Brera, ha lavorato per anni permettendo così che si realizzasse il sogno di riavere la tela nel luogo che originariamente la ospitò.
“Il nostro lavoro – sottolinea Rosa Piermattei – è stato supportato da alcuni benefattori privati che hanno permesso, assieme al Comune, di portare a termine un’operazione durata anni. Vorrei per questo ringraziare, in primis, il dottor Giuseppe Moretti, l’architetto Giampiero Calcaterra per lo straordinario supporto dato e poi il Rotary Club, la società G2 Immobiliare di San Severino, la Fondazione Salimbeni, la parrocchia di Sant’Agostino, la società Maria Teresa e Maria Cristina Cristini e i cittadini che hanno risposto alla campagna di crowdfunding lanciata dall’Amministrazione locale”.
Immagini di Fiorino Luciani