Renzo Petrucci è un importante manager di una grande azienda petrolifera. Lavora da anni nel settore e ha saputo ritagliarsi una posizione importante, di forte comando. Sa muoversi e conosce i giusti contatti e metodi per vincere le migliori gare di appalto, ma un giorno, all’improvviso, le cose cambiano. Per via di un’indagine nei suoi confronti, l’azienda decide di metterlo da parte e di affidare i suoi progetti ad una giovane collega, Viviane Parisi. Renzo sospetta che ci sia lei dietro al suo spodestamento, e le sta col fiato sul collo: è convinto che la donna sia una spia della concorrenza, pronta a danneggiare lui e l’intera compagnia. In parallelo, il manager si mobilita per dare in gestione una stazione di servizio dell’azienda ad un suo vecchio amico, Michele Laudato, un meccanico precario con precedenti legali. Nel conflitto tra Petrucci e Parisi, anche Michele verrà coinvolto, e la situazione prenderà una piega dolorosa per tutti quanti.
Governance – Il prezzo del potere è il nuovo film di Michael Zampino, uscito su Prime Video. Un dramma che indaga, con spietatezza e linearità, una realtà complessa come quella dei grandi colossi dell’energia. Il regista ha avuto esperienza nel campo, ha lavorato nel settore: conosce ciò che descrive. La figura di Petrucci incarna tutto quello che serve per sopravvivere in un ambiente così competitivo, in perenne bilico tra azioni lecite ed illecite. Un uomo determinato, efferato, fagocitante (tanto con il cibo quanto con le persone), pronto a tutto pur di arrivare al proprio obiettivo: uno squalo che divora, con calcolo e metodo, chiunque, anche gli innocenti, pur di rimanere ai vertici del potere. Dall’altro lato, Michele. Un uomo più debole rispetto a Renzo, meno ricco, ma capace, anche lui, di chiudere un occhio pur di avere ciò di cui ha bisogno: lo spirito di sopravvivenza ha la meglio sul senso di giustizia e sui timori, accomunando così tanto il ricco manager quanto il povero meccanico.
Governance – Il prezzo del potere è un lungometraggio asciutto e solido, capace di delineare, con chiarezza e schiettezza, la forza bruta e irrefrenabile di chi amministra i gruppi energetici. I personaggi sono in linea con il loro ambiente, assorbono quel male naturale e necessario per avere la meglio. I pochi lati umani, percepibili ma sfumati, dei due protagonisti (ben interpretati da Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni), non possono emergere pienamente, perché è basilare mettere da parte i propri buoni sentimenti, quel minimo di morale, per comandare in quella realtà (e non solo in quella). Atrocità, freddezza e cinismo sono alla base della vita e del mestiere: alla fine del percorso, vi è la solitudine, senza alcuna speranza di riscatto. L’unica verità che conoscono e rispettano, l’unico vero principio che tutti seguono, alla lettera, è “mors tua vita mea”.
Silvio Gobbi