E’ morto a Roma il regista Luciano Gregoretti: aveva 92 anni. I funerali saranno celebrati domani, lunedì 18 gennaio, alle 14.30, nella chiesa di San Domenico. La salma verrà poi tumulata nel cimitero di San Michele. Lascia la moglie Maria Teresa Copelli. Di seguito pubblichiamo il ricordo dell’amico, professor Alberto Pellegrino.
LUCIANO GREGORETTI REGISTA, SCENOGRAFO E ARTISTA
di Alberto Pellegrino
Con la scomparsa di Luciano Gregoretti si è interrotto quel forte legame che univa un importante protagonista e un appassionato testimone della nostra storia personale e della storia culturale della nostra città, dove Luciano era nato nel 1928. Nonostante fosse da molti anni residente a Roma, non si era mai spezzato quel flusso di sentimenti, passioni politiche e memorie che lo univa a San Severino Marche e alla nostra regione. In città aveva condiviso nella prima giovinezza momenti di spensierata allegria con un gruppo di coetanei uniti da forti legami di amicizia; poi c’era stata la prima permanenza romana, quando aveva maturato importanti esperienze nel campo della scenografia come assistente del grande scenografo Giulio Coltellacci in alcune fastose commedie musicali andate in scena al Teatro Sistina. Poi il ritorno per un certo periodo di tempo a San Severino, dove aveva trovato nuove amicizie nel nostro gruppo di giovani nati intorno alla metà della anni Trenta, i quali chiamavano questo “vecchietto”, che marciava a bordo di una mitica Millecento da corsa, con lo storico appellativo di “Zio Lucky”, uno zio che spesso riusciva ad essere più giovane e brillante di tutti noi. Sono state giornate speciali passate di notte nei caffè e sulla piattaforma della nostra piazza a discutere di tutto: di cultura e di arte, di politica e di religione, di donne e di fantastici viaggi più immaginari che reali.
Verso la metà degli anni Sessanta vi è stato il suo definitivo trasferimento a Roma per entrare nel mondo del cinema, quando girava diversi “musicarelli” e soprattutto collaborava come sceneggiatore con importanti registi tra cui Marco Ferreri e Rafael Azcona. Tuttavia il legame con la “marchigianità” non si è mai spezzato grazie alle avventure giornalistiche condivise sulle pagine di Marche 70, Il Mese, Città regione. Anche i ritorni a San Severino erano puntuali e sempre creativi, perché diventavano l’occasione per progettare e realizzare conferenze e convegni, corsi di formazione per docenti e affettuose cene tra amici, alle quali cominciavano ad unirsi le nostre mogli. Vi sono state poi importanti presenze televisive legate alla nostra città, quando ha curato la regia di un documentario andato in onda alle ore 13 del 5 marzo 1976 sul primo canale Rai nella rubrica Facciamo insieme, dedicato a un lavoro realizzato dalle alunne della 3^ classe dell’Istituto Professionale per il Commercio, che avevano vinto in Europa il primo premio della XXII Giornata Europea della Scuola, un reportage sociologico e fotografico sul Patrimonio architettonico a San Severino. Come è impossibile infine non ricordare la bella giornata del suo matrimonio con Maria Teresa, celebrato nel nostro Palazzo Comunale in un trionfo di girasoli. Quel giorno abbiamo veduto Luciano veramente felice per aver realizzato un sogno d’amore e per aver scelto, ancora una volta, San Severino come sede di questa solenne e festosa cerimonia.
I forti legami, che univano Gregoretti alle Marche, continuavano a consolidarsi con i puntuali ritorni a Macerata, dove dal 1972 al 1995 è stato titolare della Cattedra di cinematografia nell’Accademia di Belle Arti, introducendo nel mondo della macchina da ripresa e della telecamera centinaia di giovani con i quali ha realizzato una lunga serie di lavori. Questa sua lunga militanza marchigiana veniva premiata nel 2003 con il titolo di “Marchigiano dell’Anno”, con la bella mostra antologica organizzata a Serrapetrona nel 2015 dalla Fondazione Claudi, con la presenza in catalogo di sue due opere pittoriche nell’Antologica che nel 2020 ha affiancato la Mostra dedicata a Remo Scuriatti.
Il suo amore per le Marche si è espresso anche in campo professionale quando nel 1976, su incarico della Regione, ha girato il documentario sulla difesa dell’ambiente Il verde muove, un piccolo capolavoro che ha vinto il primo Premio nella “Mostra Internazionale del Film Didattico Ambientale”, un lavoro al quale in seguito si sono aggiunti i due documentari Riflessi d‘autunno e Il luogo dell’abitare, nei quali egli ha sempre trovato il modo per citare la “sua” San Severino.
In campo televisivo Luciano Gregoretti ha ottenuto i maggiori successi artistici e professionali, quando dopo il 1970 ha cominciato a lavorare per la RAI come sceneggiatore-regista di numerosi documentari molto popolari, tra i quali vanno ricordati I giorni della nostra storia, Gente di mare, Civiltà, Portogallo, una storia europea (1974), un reportage che è stato segnalato durante la Biennale del Cinema di Venezia del 1975 nella Sezione “Cinema, Televisione e Libertà”. Successivamente sono arrivati programmi televisivi di grande successo trasmessi da Rai Uno e Rai Due come Linea Verde, Vivere la città, Made in Italy, Notti romane, Notti mediterranee, Geo & Geo, Italia che vai.
Caro Luciano, gli amici e la “tua” città ti ricordano e ti salutano con affetto e riconoscenza.