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Una triste scena all'interno dell'edificio terremotato preso di mira da vandali
Una triste scena all'interno dell'edificio terremotato preso di mira dai vandali

Raid vandalico e ladresco ai danni di un palazzo inagibile

Terremotati, derubati e vandalizzati

“Ecco l’amaro scenario che si è presentato davanti ai nostri occhi, ieri sera, in un condominio inagibile di via della Libertà a San Severino”. Inizia così la lettera che uno dei proprietari dello stabile ha scritto per segnalare il grave atto di vandalismo (e non solo) accaduto in queste ore.

“Degli amabili “buontemponi” (per non usare altri termini) notte tempo hanno pensato bene di saccheggiare e vandalizzare gli appartamenti del nostro condominio. Sono “tranquillamente” entrati nel palazzo di 10 appartamenti e hanno scardinato tutte le porte d’ingresso. Per loro sfortuna il bottino è stato magro, in quanto la maggior parte dei proprietari ha portato via tutto, lasciando solo poca roba di scarso valore. Peccato, però, che abbiano fatto tanti danni, compreso vandalizzare un auto parcheggiata nel cortile interno.
Incassiamo così un’altra umiliazione di questi 4 anni. Dopo essere stati sfrattati dal sisma. Aver girovagato per sistemazioni di fortuna e/o in affitto.
Aver, dopo enormi difficoltà nel ginepraio di ordinanze e norme cangianti, consegnato un progetto nel maggio 2019. Dopo essersi sentiti dire appena 10 giorni fa che per l’istruttoria e l’approvazione del progetto i tempi non sono ancora prevedibile… Dopo più di un anno e mezzo dalla consegna! Dopo aver continuato a pagare il mutuo regolarmente a banche che ci hanno risposto che in caso di sospensione avremmo dovuto pagare gli interessi maggiorati che tengono conto del periodo di sospensione. Dopo quest’ulteriore atto di violenza privata che è un’ennesima ferita, non sappiamo più cos’altro aspettarci. E’ vero: il contributo arriverà; i lavori inizieranno e, sono sicuro, andranno a buon fine da qui a due o tre anni.
Ma mi chiedo se tutto questo avrà un senso. Si dice… “L’operazione è riuscita, il paziente è morto”.

Ecco cosa accadrà… Ci ridaranno una casa quando orami la nostra vita e quella delle nostre famiglie avranno preso altre strade, altre città, dove ci sono più opportunità di lavoro e più servizi di quelli che stiamo perdendo nel nostro territorio martoriato.
Il tempo passa inesorabile e lo spopolamento di questi luoghi sembra ormai un fenomeno a cui nessuno si mostra interessato. “Non vi lasceremo soli”, dicevano. Grazie allora a tutti quelli che hanno reso possibile tutto ciò!

 

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