Qualche anno fa l’invocazione dagli spalti del comunale di San Severino era alta e forte: «Checco gol!» a propiziare l’incornata propizia o una sua zampata risolutiva. Poi gli anni sono trascorsi, lui ha appeso le scarpe al chiodo e per diversi stagioni ha preso ad allenare le compagini dell’amata Settempeda prima ed anche del Serralta poi. Dando sempre il massimo e attingendo a piene mani al bagaglio della sua provata esperienza, quando battagliava sui campi umbri di buon livello dopo aver sfiorato la massima serie con il Torino. Francesco Sfrappini, “ariete doc” come tutti gli Sfrappini venuti prima e succeduti poi, all’età di 64 anni, dopo aver ricoperto anche il ruolo di presidente di quella Settempeda che non ha mai smesso di amare, si vuol rimettere in gioco. Ora che è libero dagli impegni lavorativi che lo avevano frenato nelle annate precedenti e che può dedicare tempo a chi ama il calcio e brama impararne l’arte, intende rimettersi in… pista. Da allenatore. Non sentirà più le invocazioni «Checco gol!» che lo hanno accompagnato in tanti anni di gloriosa militanza sul rettangolo verde, ma un «Mister, che faccio?» tornerà a fargli piacere. Aspetta solo una chiamata. Il centravanti di allora è pronto a calzare di nuovo le scarpe bullonate per insegnare il calcio.
L. M.