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Donella Bellabarba con i protagonisti del progetto "Io piccolo Montale"
Donella Bellabarba con i protagonisti del progetto "Io piccolo Montale"

Alunni sulle tracce di Montale fra musica, disegno e poesia

Un connubio tra musica, parole e disegni per cercare per alcuni istanti di calarsi nell’animo di un grande autore. È la sintesi del progetto dell’Ic Tacchi Venturi dal titolo “Io piccolo Montale” a cui hanno partecipato gli alunni delle classi 2^C e 2^D e che ha visto la partecipazione degli insegnanti Celeste Carboni, Maurizio Moscatelli, Fabio Valeri, Teresa Vassallo, Valeria Colafrancesco, Mariella Feliziani e Sabrina Nardi. Il progetto ha avuto in Donella Bellabarba l’anello di congiunzione tra la partecipazione attiva degli studenti e la mostra “Amare un’ombra” dedicata al poeta e pittore Eugenio Montale in Pinacoteca comunale. A far scoprire al futuro premio Nobel la poesia fu proprio, come racconta egli stesso, la musica, in particolare quella di Debussy. Montale fu anche pittore, come testimoniato dalle numerose opere esposte nella mostra.

“I ragazzi delle classi 2^ C e 2^ D della scuola secondaria – spiega la professoressa Vassallo – hanno tentato di imitare Montale, da qui il nome del progetto “Io piccolo Montale”. Prima hanno ascoltato dal vivo brani pianistici tratti dal repertorio di Debussy e, poi, lasciandosi guidare dalle note, hanno trascritto le loro emozioni in versi e disegni. Il titolo non ha nulla di presuntuoso, è piuttosto la testimonianza di come sia stato possibile avvicinare i nostri alunni alla pittura, alla musica classica ed alla poesia”.

Fondamentale il ruolo di Donella Bellabarba, testimone vivente di come Montale commissionò, a tre anni dalla morte della moglie Drusilla Tanzi, compagna di una vita di Eugenio Montale, alla Tipografia Bellabarba, la stampa della prima edizione assoluta degli “Xenia”, per il tramite del settempedano Giorgio Zampa, professore universitario e germanista amico di Montale, il 20 ottobre 1966.

L’esposizione, che da San Severino sarà trasferita a Stoccolma, ripercorre la pubblicazione degli Xenia e soprattutto consente di conoscere il Montale pittore, ai più totalmente sconosciuto. Ma non ai ragazzi della media settempedana.

L. M.

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