Oggi, venerdì 15 marzo, don Aldo Romagnoli raggiunge il cinquantesimo anniversario di sacerdozio. Un traguardo bello e importante che lui stesso ricorderà ufficialmente celebrando – domenica 17 marzo – la messa delle ore 18 nella chiesa di San Domenico. Una cerimonia aperta a tutti, al termine della quale seguirà una cena nel chiostro adiacente, organizzata dal gruppo Scout di San Severino.
Oggi don Aldo rappresenta – anagraficamente parlando – la “roccaforte” del clero di origine settempedana. Nelle file della “vecchia guardia” lui è il più giovane e, come tale, sta sostenendo da tempo il peso della Chiesa locale fra i mille problemi che si sono acuiti con il trascorrere degli anni: da un lato l’invecchiamento dei sacerdoti, dall’altro la carenza di vocazioni per un necessario ricambio generazionale, fino al dramma del più recente terremoto che ha portato alla chiusura di tante chiese e luoghi di aggregazione. Don Aldo, però, da uomo di poche parole, pragmatico e intelligente, sta superando il guado con la fede e la determinazione che gli appartengono. Fare l’elenco di tutte le cose che ha fatto per la comunità in 50 anni di sacerdozio sarebbe giornalisticamente impossibile. Ci limitiamo a ricordare – non ce ne voglia – solo il suo impegno per far nascere e crescere una realtà importante come quella degli Scout, punto di riferimento per tanti bambini e ragazzi; nonché la sua attenzione per la Caritas vicariale che, grazie anche al sostegno di volontari e benefattori, riesce ad andare incontro ogni giorno alle necessità di una sempre più consistente fetta della nostra popolazione. E come non citare le sue omelie, dal tono sempre rassicurante, capaci non solo di aprire il cuore alla pace, ma anche di suscitare riflessioni profonde partendo dal racconto di aneddoti speciali o storie curiose.
Grazie, don Aldo, non mollare!