Al Feronia di San Severino si è svolta, il 14 dicembre 2018, la cerimonia per festeggiare i sessant’anni dell’Istituto tecnico tecnologico statale “E. Divini”, noto a tutti come Itis (Istituto tecnico industriale Statale).
Nato nel 1958 come costola del Montani di Fermo, con i due iniziali indirizzi di Meccanica ed Elettrotecnica, il nostro Itis si è evoluto nel tempo, ampliando la propria offerta formativa con le sezioni di Elettronica, Informatica, Chimica, fino al nuovo corso di Grafica e comunicazione. Questa scuola, fortemente radicata nel territorio, ma allo stesso tempo aperta e flessibile alle novità del tempo, ha formato, in tante decadi, generazioni di tecnici e periti capaci di distinguersi nel mondo del lavoro.
La cerimonia, diretta sul palco da Marco Moscatelli di fronte a un teatro gremito di docenti ed ex docenti, studenti di ieri e di oggi, è stata caratterizzata da una scaletta di interventi brevi e serrati. Partendo con i saluti iniziali dell’attuale preside Oliviero Strona, il quale si è detto felice per la realtà trovata all’Itts: ricca, complessa, vivace e caratterizzata dalla grande voglia di innovamento da parte sia degli alunni che dai docenti; una forte ventata di ottimismo.
Successivamente il sindaco Rosa Piermattei è intervenuta sottolineando la piena soddisfazione per lo sblocco, da parte del Commissario per la ricostruzione Piero Farabollini, dei lavori di realizzazione del nuovo e antisismico edificio dell’Itis. Questa opera, stando alle ultime notizie, dovrebbe essere pronta entro settembre, per accogliere gli alunni sin dal nuovo anno scolastico (ne riferiamo a parte).
Pregno di «Amarcord» il discorso dell’ex docente e preside del Divini, Filippo Pennesi. Palesemente emozionato, ha ricordato alcuni degli eventi più importanti di quella che egli ha definito «la famiglia dei Divini»: la collaborazione (in occasione del Cinquantesimo della scuola nel 2008) con l’Accademia di Belle Arti di Macerata per la decorazione del vecchio ingresso scolastico; la manifestazione degli alunni dell’Istituto in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia; le importanti collaborazioni del Divini con le aziende del territorio, come la Loccioni, ed i riconoscimenti ottenuti dalla Confartigianato.
Carla Sagretti, responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, ha plaudito al traguardo festeggiato dall’Itis: un segno maturità che non si rifugia nel passato, ma che tende al futuro. Un simbolo importante per la comunità, perché ogni «scuola crea cittadini»: anche se troppo spesso si enfatizzano le ombre della scuola pubblica, essa rimane sempre un «punto di riferimento» della società tutta, una speranza per il domani. E l’Itis, come ogni altra scuola, rappresenta pienamente questa speranza.
Stefano Leonesi (docente Itts), ha descritto, con orgoglio, il tenace e costante lavoro da parte di tutti i membri della scuola (studenti, docenti e personale) per riprendersi dopo il devastante trauma del terremoto del 2016. Un impegno comune che ha saputo far emergere il meglio della scuola, pur tra mille difficoltà.
I successivi interventi (brevi pillole di esperienze) hanno coinvolto varie personalità: del mondo universitario, scolastico, sportivo ed imprenditoriale. Differenti storie, differenti discorsi, ma uniti da un pensiero comune: tutti hanno sottolineato (come messaggio ai giovani presenti) la necessità della tenacia e della costanza nella vita, per conseguire i propri obiettivi. Chi per un motivo, chi per un altro, all’Itis hanno tutti dovuto affrontare quei naturali ostacoli capaci di insegnare l’importanza dell’impegno nella vita, per qualsiasi cosa si voglia veramente ottenere.
Ma la cerimonia non è stata solo un grande calderone di ricordi: l’ex alunno, Riccardo Brandi, ha inframezzato l’incontro interpretando le canzoni di Michael Bublé e Frank Sinatra; un altro ex studente, Alessandro Moscatelli, ha intrattenuto la platea con una esibizione di calisthenics
(disciplina sportiva in cui è campione). È stato anche proiettato il video-fotografico realizzato dall’ex docente Franco Pennesi, riguardante la demolizione e l’embrionale ricostruzione dell’edificio scolastico. Inoltre, un gruppo di studenti del Divini (insieme alla professoressa Lidia Papavero) ha presentato il loro progetto installato presso la Casa di riposo di Gagliole: un sistema di monitoraggio della temperatura e dell’umidità della struttura interessata. Non è mancata l’espressione artistica dei giovani, con la pièce teatrale interpretata dai ragazzi dell’istituto, incentrata sul sisma del 2016, diretta da Fabio Bonso della compagnia “Ruvidoteatro”: una rappresentazione, tra recitazione e musica, atta a rielaborare, in chiave artistica, il dramma che ha letteralmente scosso le nostre zone. La giornata si è conclusa con i ringraziamenti da parte di Livio Poleti, docente e membro del Comitato organizzativo della cerimonia, nei confronti dei presenti e di tutti coloro che hanno contribuito alla manifestazione; una band musicale di giovani ha chiuso definitivamente l’evento interpretando delle cover.
In conclusione, quella del Divini è una realtà piena di memoria, non morta e relegata al passato, ma capace di riversarsi nel presente per vivificare il futuro dei giovani alunni e della comunità tutta: un legame tra ieri e oggi che si proietta nel domani. L’Itis, caratterizzato tanto da specifiche competenze quanto da apertura ad altre attività non strettamente d’indirizzo tecnico, cerca di preparare i propri ragazzi al difficile e “liquido” (Bauman docet) mondo d’oggi, mutevole ed instabile ogni giorno di più. Con le sue ombre e luci, con i suoi pregi e difetti (quale istituzione, in generale, non ne ha?) il vecchio Itis ha sempre cercato di adattarsi ai tempi, per formare al meglio i propri studenti. In questi primi sessant’anni ha portato avanti tale missione: ora confidiamo che continui nel futuro, ed il migliore augurio da fare è quello di ricordare le parole pronunciate dal preside Strona: «Ad maiora Itis Divini».
Silvio Gobbi
(segue galleria fotografica)