Si è svolto il decimo Congresso provinciale della Cgil di macerata. I delegati, con 142 voti favorevoli e un contrario, hanno eletto il nuovo Comitato direttivo e, a seguire, è stato rieletto all’unanimità Daniel Taddei segretario generale.
Ecco, di seguito, i componenti del Direttivo: Daniel Taddei, Rossella Marinucci, Daniele Principi, Matteo Cavalletti, Paola Marziali, Dalila Fiorani, Fabrizio Rocchi, Aldo Benfatto, Giorgio Cacchiarelli, Loredana Guerrieri, Elisabetta Ballini, Anna Grazia Lattanzi, Massimo De Luca, Matteo Ferretti, Luca Cesini, Angelo Mazzuferi, Diallo Mamadou Sadio, Carlo Cesca, Stefano Calvano, Giovanna Pigliapoco, Michela Verdecchia, Angelica Bravi, Tiziana Montecchiari, Simone Salvucci, Gabriele Lorenzetti, Maurizio Procaccini, John Palmieri, Andrea Coppari, Mina Pascucci, Matteo Pintucci, Alfonso Borroni, Gilda Tiberi, Biagio Liberati, Antonio Renga, Giampaolo Cingolani, Fiorella Moroni, Alberto Cicare’, Floriana Cervelli, Vincenzo D’Alessandro, Marco Bracalente, Romina Maccari, Laura Bartoloni, Maria Elena Fermanelli, Alessia Castellucci, Andrea Angeloni, Francesco Passarotti, Sefano Tordini, Sabrina Lapponi, Ivana Rosati, Antonio Marcucci, Giuseppe Pettinari, Giulio Marinozzi, Mario Grassetti, Lindo Morichetti, Sauro Bravi, Maria Teresa Carloni, Venanza Ciccarelli, Carla Monachesi, Gabriella Pallotto, Angela Brancadori, Graziella Antolini, Sonia Prosperi, Cristiana Senigaglia, Isa Vitaliani De Bellis.
Segue il documento politico approvato all’unanimità.
Il X Congresso della CdLT di Macerata, assume la relazione del segretario e facendo propri gli interventi, intende sottolineare alcuni temi fondamentali per l’azione futura della Cgil.
Va lanciata una grande campagna per la legalità, considerato che la deregolamentazione ed i tagli delle risorse alle istituzioni degli ultimi anni hanno contribuito alla forte crescita di situazioni di illegalità, in modo particolare nello sfruttamento dei lavoratori nel mercato del lavoro. E’ vitale contrastare la corruzione e l’evasione fiscale, principali piaghe del Paese. Nel nostro territorio questo tema risulta ancora più importante per via della devastante sequenza sismica del 2016 ed i relativi cantieri della ricostruzione che si stanno avviando in questi mesi e nei quali constatiamo purtroppo la presenza di infiltrazioni di organizzazioni criminali.
E’ necessaria grande attenzione ai nuovi bisogni che emergono da parte dei lavoratori e dei disoccupati, dalle problematiche degli appalti e delle filiere produttive, dai lavoratori fragili e precari, ed è stato richiesto uno sforzo politico e organizzativo alla Cgil per cercare di ampliare l’ambito della propria azione contrattuale e dei propri servizi di tutela individuale, per riuscire a rappresentarli a 360 gradi; per questo occorre continuare a sostenere e sviluppare l’azione di NidiL, che rappresenta i giovani e le situazioni lavorative più fragili.
E’ stata posta unanimemente l’attenzione a rafforzare l’autonomia della Cgil dalla politica, senza disperdere i nostri valori tradizionali e fondanti, come l’antifascismo, ma è necessario riuscire a relazionarsi con una realtà politica profondamente cambiata in pochi anni e nella quale gli schemi classici di analisi possono apparire insufficienti.
L’obiettivo è riunificare il mondo del lavoro e dei lavoratori, contrastando le divisioni e contrapposizioni (pubblico-privato, tutelato-non tutelato, italiani-stranieri, giovani-anziani) che sono state create ad arte dagli ultimi governi, e ridando voce alla proposta di legge “ Carta dei Diritti Universali del Lavoro”.
E’ prioritario restituire forza al servizio sanitario nazionale per il diritto universale alla salute e aumentare, in modo progressivo ma certo, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale come investimento per garantire i nuovi livelli essenziali di assistenza ai cittadini e sostenere una diffusa buona qualità dei servizi su tutto il territorio nazionale e restituire il diritto alle persone di ricevere le cure sanitarie nel territorio in cui vivono. Imprescindibile diventa l’abbattimento dei tempi di attesa. Non è accettabile che per aggirare le liste d’attesa si debba pagare la prestazione privatamente, magari in libera professione e nello stesso servizio. Eliminare i super ticket è un primo passo per una revisione del sistema di compartecipazione ingiusto e controproducente, che sta impoverendo i cittadini e spostando risorse dal SSN al privato commerciale. I livelli di salute delle persone e delle comunità dipendono non solo dalla capacità dei servizi sanitari di provvedere alla cura o alla prevenzione delle malattie, ma in parte significativa dalle scelte politiche che producono benessere e dai Piani per la prevenzione, sviluppando soprattutto servizi territoriali.
La scuola è un bene comune che appartiene al Paese e non può essere oggetto di riforme non condivise e calate dall’alto: rappresenta invece una risorsa fondamentale di crescita umana e civile per le persone e la società, una priorità su cui far convergere gli interessi dell’intera comunità nazionale. La scuola è aperta a tutti, anche alle nuove italiane e ai nuovi italiani e a chiunque approdi nel nostro Paese, ed è al servizio della persona e della società. In quanto tale,
essa è funzionale alla rimozione delle disuguaglianze, enormemente accresciute in questi anni anche per la sottrazione di risorse operata a danno del sistema di istruzione. La scuola non è un luogo di addestramento al lavoro, ma è una comunità educativa che attraverso l’incontro con la cultura, i saperi, l’apprendimento permanente e la pratica della cittadinanza attiva e della democrazia, concorre a rimuovere gli ostacoli che impediscono la crescita e la realizzazione della persona, del cittadino e del lavoratore.
Il tema del radicamento della Cgil si sviluppa mantenendo i livelli decisionali il più vicino possibile ai lavoratori e ai cittadini, rendendo il territorio il luogo principale dove si rafforza la rappresentanza e l’azione rivendicativa della Cgil. Per raggiungere tali obiettivi è importantissimo continuare nel lavoro di integrazione tra servizi di tutela individuale e rappresentanza collettiva del lavoro, continuando ad investire risorse in tal senso, anche al fine di sopperire ai tagli governativi effettuati e preannunciati.
La provincia di Macerata dal 2008 al 2018 ha perso più di 10000 posti di lavoro, inoltre i livelli salariali sono troppo bassi e troppo diseguali. Sono diminuiti i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e il livello occupazionale è rappresentato da rapporti di lavoro precari e a tempo parziale che hanno progressivamente eroso i rapporti di lavoro stabili e a tempo pieno, determinando il peggioramento delle condizioni di lavoro e di reddito di tanti lavoratori e soprattutto lavoratrici. A rischio di povertà sono anche le famiglie di lavoratori monoreddito, le famiglie con figli minori, in cui c’è maggiore squilibrio tra redditi e consumi, le famiglie più giovani dove si concentrano maggiormente lavoro precario, discontinuo e parziale. Alle diseguaglianze salariali per fattori anagrafici si sommano le disparità di genere, con le donne che percepiscono retribuzioni notevolmente più basse di quelle degli uomini, anche a parità di mansione e competenze. A tutto ciò si sommano le differenze territoriali, particolarmente rilevanti e crescenti determinate dal sisma, dalla mancata ripresa economica, dal ritardo della ricostruzione e dal conseguente spopolamento delle aree interne.
E’ necessario un intervento di riduzione fiscale significativa sui salari a partire da quelli più bassi, che riduca il peso fiscale sulle retribuzioni: solo così si potranno rilanciare consumi, investimenti e crescita. Occorrono politiche economiche alternative, che rilancino lo sviluppo e la coesione sociale, a partire dalla difesa del territorio.
Il Congresso sostiene le numerose vertenze collettive e individuali del pubblico e del privato che la Cgil di Macerata, tramite e i delegati, i lavoratori e i pensionati, affronta quotidianamente.