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La scrittrice Laura Iura
La scrittrice Laura Iura

Studenti delle Medie intervistano la scrittrice Laura Iura

I “Promessi Sposi” opera moderna? ‘Or bene,’ gli disse il bravo all’orecchio, ma in tono solenne di comando, ‘questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai’. Da questa affermazione partono tutte le peripezie che devono affrontare i due promessi sposi, Renzo e Lucia, protagonisti del celebre romanzo ottocentesco di Alessandro Manzoni.
Abbiamo avuto la fortuna e l’occasione di approfondire quest’opera sia con la nostra professoressa di Italiano, Sandra De Felice, che con la scrittrice del saggio “I Promessi Sposi tra romanzo e spettacolo” Laura Iura, che, in una lezione di approfondimento, ci ha esposto il suo libro e, grazie a schemi e disegni da lei creati, abbiamo compreso meglio qual è la funzione dei personaggi e il significato dei “Promessi Sposi”. Abbiamo assistito, inoltre, alla visione di alcuni brani del musical, diretto da Michele Guardì, con le musiche di Pippo Flora, “I Promessi Sposi – Opera Moderna”, rappresentato in prima nazionale nel 2010 allo stadio San Siro di Milano e, in quell’occasione, trasmesso anche per la tv da Rai 1.
L’attività ci ha permesso di guardare per due ore l’opera manzoniana sotto una lente diversa, anche grazie alle domande poste alla scrittrice in una breve intervista finale.

La prima volta che ha letto quest’opera a cosa ha pensato?

Laura Iura: “L’ho letta per la prima volta quando frequentavo la scuola media, poi ho avuto l’occasione di approfondirla alle superiori. Mi è piaciuta molto, anche se alcune parti possono risultare un po’ lunghe, noiose e descrittive”.

Perché ha scelto di approfondire quest’opera?

“Ho scelto di approfondirla quando ho visto il musical in tv: sono stata attirata dalle coreografie, dalle musiche coinvolgenti e da una scenografia ricca. Mi è apparso tutto come un grande carillon. Nella mia tesi, infatti, ho avuto l’opportunità di unire letteratura e spettacolo, coniugando due grandi passioni: la lettura e la danza”.

A quale fascia di età è indirizzato il libro da lei scritto?

“Ad una fascia superiore alla vostra, ad un target di lettori dagli ultimi anni della scuola superiore in poi”.

Ha scritto altri libri riguardanti altre opere famose oltre a questa?

“No, ancora no. Ẻ il mio primo saggio critico”.

È stato utile condurre l’intervista al regista del musical Michele Guardì per la stesura del libro?

“Molto utile, perché mi ha permesso di capire la chiave di lettura personale dell’autore”.

Quale personaggio dei “Promessi Sposi” le sta più a cuore?

“Lucia, perché la vedo come una figura ferma, determinata e con personalità decisa rispetto a Renzo. Ha un lato sensibile, ma dimostra anche forza”.

Quale scena del musical e quale dell’opera preferisce?

“Del musical preferisco la scena del ritrovamento di Renzo e Lucia nel lazzaretto, perché c’è il loro ricongiungimento e questo suscita in me emozione. Nell’opera, invece, la scena che mi sta più a cuore è l’Addio ai Monti, perché dalla narrazione emerge l’attaccamento alla terra natale”.

Quanto tempo ha impiegato a scrivere il libro?

“Per scriverlo tutto ho impiegato un anno, però ci sono stati vari mesi di revisione”.

Per qualcuno il romanzo manzoniano può risultare lungo, noioso e difficile da capire. Quale consiglio potrebbe dare per far sì che questo non accada?

“Consiglierei di focalizzarsi sulle parti più importanti dell’opera e in seguito di addentrarsi nel romanzo. Soprattutto la lettura deve partire da un nostro bisogno”.

Ilaria Bagoi, Angelica Dignani, Valeria Molinari, Asia Mosca, 3^ C

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