La stagione de I teatri di Sanseverino 2016-2017 è decisamente donna. La figura femminile, infatti, è il filo conduttore del nuovo cartellone, presentato dal direttore artistico Francesco Rapaccioni e dall’Amministrazione comunale. Cento appuntamenti in sei mesi e ciascun appuntamento, ha detto il direttore stesso, pensato per essere vissuto come occasione di approfondimento e di confronto per spettatori capaci di parlare e di correggere o cambiare la percezione della cultura, della società, della politica e della collettività.
Cominciamo dal teatro Feronia.
Sei commedie in programma, grandissimi nomi dello spettacolo e testi di diverso genere, ma sempre importanti e potenti. Il sipario si alza giovedì 27 ottobre alle ore 21 con Diamoci del tu, del pluripremiato autore canadese Norm Foster; sul palco vedremo Anna Galiena ed Enzo Decaro. Domenica 6 novembre, Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijese sono i protagonisti di quella che forse è la commedia più rappresentata al mondo: Filumena Martorano, per la regia di Liliana Cavani, in un’edizione che presenta le musiche originali di Teho Teardo. Giovedì 8 dicembre arriva per la prima volta a San Severino Nancy Brilli, protagonista della shakespeariana Bisbetica domata, in una nuova edizione curata da Stefania Bertola. Dopo il grande successo di Italia mia Italia, torna al Feronia Maddalena Crippa: accompagnata sul palco da quattro musicisti, domenica 5 marzo, porterà in scena una versione “chafè chantant” dell’operetta La vedova allegra, dal titolo L’allegra vedova. Il 19 marzo sarà la volta delle sorelle Marinetti e della commedia musicale Risate sotto le bombe, ambientata negli anni quaranta, nel pieno della seconda guerra mondiale. La stagione si chiude il 2 aprile con un testo contemporaneo: Rosalyn. Marina Massironi e Alessandra Faiella sono le protagoniste di questa commedia noir che affronta il tema, purtroppo attualissimo e sempre più allarmante, della violenza sulle donne.
Ma i Teatri di San Severino sono tanti e questo è solo l’inizio. La stagione fuori abbonamento è altrettanto ricca e poliedrica: presenta infatti musical, concerti, danza e altri momenti di teatro. Merito delle formazioni e delle associazioni del territorio che, sempre con grande entusiasmo, lavorano, propongono, creano e collaborano. Tra le novità di quest’anno c’è sicuramente la lirica a Palazzo Servanzi Confidati: tre opere celeberrime verranno presentate in edizioni “da salotto”, cioè con un allestimento minimo, ma con i costumi di scena e i cantanti accompagnati dal maestro al pianoforte. Si tratta de L’elisir d’amore (mercoledì 19 ottobre), La traviata (venerdì 10 febbraio) e la Tosca (mercoledì 12 aprile). Ancora donne.
Non poteva mancare il cinema all’interno di una produzione così ricca, che spazia in tutte le forme dell’arte e dello spettacolo.
Il San Paolo propone due rassegne: la prima, fuori abbonamento, prevede 6 film a soli 20 euro e si aprirà giovedì 20 e venerdì 21 ottobre, con un film a sorpresa e a ingresso gratuito, e si chiuderà giovedì 1 e venerdì 2 dicembre. La seconda rassegna, compresa nell’abbonamento al teatro Feronia, prevede 8 film tra gennaio e marzo. Si tratta di pellicole nuove, che affrontano argomenti vari, ora divertenti ora più impegnati, ma sempre di di indiscutibile profondità.
Riapre a tempo di record anche il teatro Italia che ospita, come da tradizione ormai, la rassegna Altre culture. Si comincia domenica 23 ottobre alle 17 con un viaggio fotografico nel selvaggio west degli Stati Uniti, a cui seguirà l’incontro con gli americani residenti. Si proseguirà poi, fino ad aprile, con Tibet, Etiopia, Portogallo, Russia e Brasile.
Al termine della presentazione, Raimondo Arcolai dell’Amat, ha dichiarato: “Sono semplicemente sopraffatto. Ancora una volta San Severino mostra un’attività culturale di grande respiro, straordinaria, attenta ai dettagli, al pari di quella che ci si potrebbe aspettare in una grande città”. L’Amministrazione comunale, nei panni del neosindaco Rosa Piermattei e degli assessori alla cultura Vanna Bianconi e al bilancio Tarcisio Antognozzi, ha parlato di efficace lavoro di squadra, perché un progetto del genere, un programma così ambizioso lo si può realizzare solo se tutti ci credono, credono cioè che la cultura non sia un costo, ma un investimento grazie al quale la mente e lo spirito si nutrono, crescono e vivono.
Michela Ciciliani