Se n’è andato in punta dei piedi, all’età di 80 anni e dopo 54 di sacerdozio. Don Fernando Porfiri si è spento all’Hospice dell’ospedale di San Severino, circondato dai confratelli sacerdoti e dall’affetto dei fratelli Ino e Gualtiero e delle loro famiglie. Sacerdote colto e gentile, don Fernando è ricordato a San Severino anche per la sua passione per lo sport, che lo portò, insieme ad altri appassionati di pallavolo, a fondare il San Severino Volley nell’ormai lontano 1975. “Quando decidesti di portare la pallavolo a San Severino, io ero ancora un adolescente – recita un suggestivo post di Alberto Giuliani, giocatore e allenatore in serie B del San Severino Volley, vincitore di due scudetti ed altrettante supercoppe italiane con la Lube -. Fosti tu a farmi innamorare di questo sport, che è oggi diventato il mio lavoro. Gli anni passano, le vicende della vita portano a conseguenze a volte estreme, ma il segno che tu hai lasciato dentro di me, attraverso la pallavolo e non solo, non sbiadirà mai. La pallavolo di San Severino e tutti i suoi protagonisti che come me, negli anni, hanno avuto la fortuna di incontrarti, conoscerti e apprezzarti, oggi hanno un tifoso in più che li guarda dal cielo e un maestro in meno qui, sulla terra. Ciao, Don Fernà”.
Se il tre volte scudettato coach Alberto Giuliani rende omaggio al sacerdote che ha contribuito a lanciarlo nell’olimpo nazionale di uno sport che è rimasto sempre nel cuore di don Fernando, come testimonia il manifesto a lutto dei dirigenti e degli atleti del San Severino Volley che lo ricordano “con immensa gratitudine e affetto”, non sono pochi coloro i quali lo hanno impresso in mente in qualità di docente di Religione, quando la materia era insegnata soltanto da preti. In particolare gli alunni di una lontana 2^ F dell’allora scuola media che restavano ammaliati dalla voce di don Fernando quando recitava il Padre Nostro in ebraico. Indelebile il ricordo dei parrocchiani della frazione dei Granali che lo ringraziano “per la dedizione e l’affetto dimostrati in questi anni a noi tutti”.
“Ricordiamo con gratitudine il suo lungo ministero sacerdotale come parroco nelle parrocchie di Taccoli e Santa Maria della Pieve e di collaboratore in cattedrale. La lunga malattia non ha affievolito lo slancio di sacerdote”. È invece il ricordo dell’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro che ha presieduto al funerale concelebrato oggi, martedì 18 ottobre, nella concattedrale di Sant’Agostino.
Luca Muscolini
Al pezzo dell’amico Luca vorrei solo aggiungere un ricordo personale di don Fernando quando era il “rammendatore” della compagnia teatrale di don Amedeo Gubinelli, oggi (come allora) diretta dal professor Alberto Pellegrino. In pratica, don Fernando è stato per lungo tempo il suggeritore, la voce fuori campo che ricordava la parte agli attori in scena. Al “San Paolo” entrava in quella buca al centro del palco, passando dal sotterraneo, e noi lo vedevamo appena. Ma lui c’era. Era lì, al nostro fianco, sempre pronto a darci l’imbeccata al momento giusto. Ora lo farà anche da lassù, come un angelo custode. (m.g)