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Teresa Lambertucci
Teresa Lambertucci

Lambertucci: “Le elezioni consegnano un Pd lacerato”

Da Teresa Lambertucci, ex segretaria provinciale del Pd Macerata e capolista Pd alle regionali del 2015, riceviamo e pubblichiamo:

“Le elezioni dei 7 Comuni della provincia di Macerata che si sono svolte domenica scorsa consegnano al Pd un bottino molto magro. E’ ormai ben lontano quel 2014 che vide il trionfo Pd e del centrosinistra in oltre la metà dei 43 comuni che andarono a rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, realizzando il quasi totale en plein nei comuni più grandi e definendo un assetto provinciale che andava a netto vantaggio del centrosinistra in provincia di Macerata. Oggi, con la perdita dei Comuni di San Severino e Porto Recanati e con la mancata conquista dei Comuni di Castelraimondo e Morrovalle, sommate alle passate debacles di Tolentino e Potenza Picena (per citare solo i Comuni maggiormente popolati) quel quadro è ritornato in bilico e metterà in pericolo la capacità del maceratese di rivendicare una centralità territoriale nel governo dei principali temi a carattere regionale (sanità, lavoro, sviluppo, ambiente, servizi pubblici), così come potrebbe mettere in pericolo la capacità del Pd di esprimere un proprio uomo al governo della nuova Provincia (intempestivamente e inopportunamente annunciata dal segretario Novelli a pochi giorni dalle amministrative). Infine quello che più preoccupa è la capacità del partito provinciale (e regionale) di essere organismo propulsore delle riforme fatte dal Governo Renzi e di essere interprete della battaglia per il SI al referendum costituzionale di ottobre. Negli ultimi mesi abbiamo visto una pressoché totale assenza del partito provinciale sui temi di politica nazionale, preoccupato a tutto tondo a portare avanti i principali obiettivi per i quali un anno fa si era dato vita alla segreteria Novelli, ossia quello di “garantire l’unità del partito” e ridare “slancio ai circoli”.

Questi erano i mantra che il segretario regionale Comi poneva come obiettivi della sua rinnovata segreteria regionale e questi erano gli obiettivi contenuti nella relazione programmatica del segretario provinciale Settimio Novelli. A un anno di distanza le elezioni di domenica consegnano il quadro di un partito fortemente lacerato da lotte intestine, volute e rappresentate da chi ostacola il cambiamento e continua a rivendicare rendite di posizione, che diventano sempre meno comprensibili all’elettorato. Così capita che il Pd di Porto Recanati lacerato dalle diverse posizioni sul Burchio e sulla fine ingloriosa dell’amministrazione Montali si autocondanni all’isolamento al grido del “mai con Riccetti, ma neanche con la Ubaldi”. Capita che il Pd di Morrovalle si affretti a nascondere la polvere sotto il tappeto delle polemiche post-comunali 2011 e post-regionali 2015 per ricandidare un ex sindaco che non viene riconosciuto come proposta di rinnovamento dal corpo elettorale. Capita che il Pd di San Severino si affidi ad un candidato sindaco ex Forza Italia per mascherare le debolezze derivanti dalla propria incapacità di trovare un progetto di governo e di alleanze per una città governata da 10 anni.
Adesso avanti con il prossimo mantra: “restyling dei circoli”, che lascia preludere a commissariamenti e lanciafiamme con i quali il segretario regionale si avventerà nei prossimi mesi sul territorio… in vista del referendum di ottobre, a suo dire, ma maliziosamente potremmo anche aggiungere in vista delle prossime politiche del 2018, che il nostro segretario non pare affatto voler perdere di vista!”.

 

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