«Identità di genere o crisi di identità?». È questo l’interrogativo oltre che il tema centrale del convegno promosso a San Severino per giovedì 21 gennaio, alle ore 21.30, dall’associazione «Non si tocca la famiglia» e dal Centro culturale «Andrej Tarkovskj», in collaborazione con la Fondazione Opera Pia Luzi e il patrocinio del Comune. L’incontro si svolgerà presso l’ex convento di San Domenico e vedrà l’importante presenza dell’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dei Giuristi per la vita.
Cosa s’intende, dunque, per identità di genere? Come si vorrebbe cambiare il concetto di famiglia? Cosa accade nelle scuole e cosa troviamo nei libri di testo e nei Piani dell’offerta formativa degli istituti (Pof)? Ulteriori domande che molti genitori si pongono quotidianamente e sulle quali Amato aiuterà a fare chiarezza, data la grande attualità delle tematiche trattate. È importante essere correttamente informati, sia per non sottovalutare reali pericoli, sia per non cadere in falsi allarmismi ma, soprattutto, per fare conoscere da vicino quanto sta accadendo nel nostro paese in ambito culturale, legislativo, educativo e a proposito della tanto discussa questione dell’identità di genere. Sono sempre più forti le pressioni della “prospettiva di genere” non solo a livello culturale e normativo, ma anche sul piano educativo in cui tale prospettiva viene spesso promossa. «Siamo tutti d’accordo che l’educazione dei minori debba avvenire del rispetto e contro ogni forma di discriminazione – affermano gli organizzatori dell’incontro -, ma è necessario essere sempre vigili per evitare delle facili strumentalizzazioni che, in particolare nel settore educativo, possono produrre dei progetti o delle forme di insegnamento basate sull’ideologia gender». In passato, lo stesso sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafonfi ha ribadito come sia «un bene la lotta alle discriminazioni, ma il gender non deve entrare nelle scuole», sottolineando, inoltre, come vada rispettato «il patto educativo tra genitori e insegnanti, anche in virtù dell’art. 30 della Costituzione, che sottolinea il diritto/dovere dei genitori di educare i propri figli». In molti, infatti, affermano come la teoria gender non esista: come spiegare allora il dilagante fenomeno della fluidità di genere, presentato come una “moda”, addirittura elevando alcuni individui (come il figlio dell’attore americano Will Smith) al grado di «icona del genere fluido»? L’appuntamento del 21 gennaio, dunque, si presenta come un’utile occasione per chiarire e risolvere tutti questi interrogativi.