Si è tenuta al Feronia la presentazione dei corsi Uteam per l’anno accademico 2015/2016. Una presentazione particolare, speciale in un certo senso, perché si celebrava anche una ricorrenza: i primi venticinque anni dalla nascita di questa realtà. “Siamo partiti in pochi e solo a San Severino”, ha ricordato il presidente Adriano Vissani.“Oggi siamo tanti, operanti in tutto il territorio altomaceratese: abbiamo all’attivo circa duecento corsi”. L’Università della terza età di San Severino può vantare molte collaborazioni: con Edulingua, con la scuola Dante Alighieri di Camerino, con l’istituto di riabilitazione Santo Stefano, con Arte e Dominio Danza, con diverse altre istituzioni della provincia; e l’intento è quello di aprirsi ancora di più, di essere il più possibile poliedrici e presenti sul territorio. La Regione, in riferimento al decreto 731, ha recentemente riconosciuto l’Uteam “associazione per la promozione sociale”.
Il rettore Giammario Borri, che è intervenuto nel corso della presentazione, ha parlato di “promozione umana”: di offrire formazione a chi, magari, in una vita intera di lavoro non ha avuto il tempo di studiare; ma anche un’occasione per i più giovani di colmare lacune e curiosità. Un aggiornamento permanente, insomma, per migliorare la qualità della vita; sempre – Borri ha sottolineato il concetto con forza – nel segno del volontariato, con la massima trasparenza.
Sono più di quaranta i corsi presentati quest’anno a San Severino, senza contare le attività collaterali come le uscite didattiche (domenica 15 novembre, ad esempio, si andrà a visitare Norcia) volte alla scoperta e alla valorizzazione del territorio.
“L’impegno mentale e l’esercizio fisico sostengono l’età”, ha commentato la direttrice Anna Vissani. “A partire da questo concetto si è delineata la scelta delle materie: alcune teoriche, altri pratiche e, perché no, ludiche”. Alla base dell’organizzazione dei corsi c’è l’idea che l’apprendimento debba essere non una forzatura, ma un momento di distensione: è anche per questo che, molto spesso, le esperienze e i vissuti personali di tutti (studenti e docenti, questi ultimi molto competenti e qualificati) vanno ad arricchire le lezioni. I corsi di quest’anno si dividono idealmente in macro aree: una umanistica (per la precisione, artistico-letteraria), una linguistica, una scientifica e una psicopedagogica; ma ci saranno anche laboratori pratici (vanno dal ricamo all’informatica, passando per il teatro) e attività motorie di ogni genere.
“Bisogna inchinarsi all’orgoglio della vecchiaia”, ha dichiarato Giammario Borri in una bella riflessione sull’età. “Vecchiaia significa vitalità e saggezza; significa avere finalmente il tempo per apprezzare le piccole cose, per curare la propria salute fisica e intellettuale: ‘vivere pienamente’, come scrisse Cicerone. Invecchiare è un privilegio. È questo che dobbiamo pensare: invecchio, dunque vivo. Sono invecchiato, dunque sono”.
Alessandra Rossi