“Leggendo imparo, imparando cresco, crescendo sogno e, sognando, posso arrivare ovunque” (Lucia, anni 13)
“ Il libro procura un diletto che va in profondità, in quanto discorre con noi, ci consiglia e si lega a noi in una sorta di familiarità attiva e penetrante” (F. Petrarca)
Mi è spesso capitato e mi capita tuttora di dover rimuovere i libri di casa, utilizzati dai figli a scuola o letti da noi genitori, spostandoli da una libreria all’altra o da una stanza all’altra prima di portarli in garage, dove stazionano più o meno a lungo prima del loro tormentato sacrificio. Se è vero – scriveva Cicerone – che una stanza senza libri è come un corpo senz’anima, è anche vero che oggi le stanze sono sempre più piccole e zeppe di altre cose, pertanto nella inevitabile fase di selezione, i libri sono i primi a uscire di scena. Ma se il distacco dai testi scolastici, superati da più recenti edizioni, era – si fa per dire – indolore, molto più triste è stato lo scarto dei testi di narrativa e dei tanti generi di libri per bambini e ragazzi, specie illustrati, o di piacere, riviste, enciclopedie, fumetti e altro; ogni volta mi piangeva il cuore per la quantità da eliminare, essendo 5 accaniti lettori in famiglia, in quanto sentivo di tradire un amico, di buttare un sogno, di togliere il meglio, dato che ogni libro “è una possibilità di felicità che abbiamo noi uomini” (J.L. Borges), “un sogno che tieni stretto tra le tue mani” (Claudia de Il mondo a righe) e “nessun vascello c’è che come un libro possa portarci in contrade lontane” (E. Dickinson). In seguito, per evitare rimorsi, ho scelto di donarli a biblioteche scolastiche, ma solo talvolta sono tornati a rifiorire. Allora perché non avviare una specie di mercatino, in modo che il libro usato, ben tenuto, permetta “di condividere le emozioni” (Gigi di Binario zero), “rendere l’uomo completo” (F. Bacon) e “realizzare in qualche modo un viaggio desiderato” (Giorgio di Gulliver). E allora? Da tempo andavo studiando l’idea di proporre un mercatino del libro usato per tutte le età; idea che ora, in questo tempo favorevole, è possibile realizzare grazie alla sensibilità di Cerquoni Ovilio, che offre degna sede nell’ex pastificio sito in Piazza del Popolo, n. 72, dove saranno curate da chi scrive e familiari, scout del gruppo Agesci (clan La Fenice), ragazzi di terza media (lab. catechistico Lo scrigno della gioia) e altri graditi volontari, raccolta, selezione, esposizione e consegna dei libri donati da chi vuol aderire al progetto. Il nome del quale è lo scrigno della gioia e prenderà il via nel gennaio 2015, dopo una prima fase di raccolta dei libri, con inaugurazione ufficiale sabato 31 gennaio, ore 15.30. Come ci si organizza: portiamo i libri usati (non scolastici), donandoli allo scrigno, nella relativa sede, dove costituiranno i fondi librari per il mercatino e chiunque può acquisirli versando nello scrigno vero e proprio un obolo per ogni libro scelto (da 0,50 a 2 euro per i piccoli; offerta libera per adulti), tenendo presente che i testi prelevati, una volta letti e riletti, possono essere ridonati al centro, che così si incrementa. I fondi pervenuti saranno utilizzati per le spese di gestione (luce, riscaldamento, acqua, scaffalature, pubblicità, lavori di sistemazione, magliette ecc.), e, soprattutto, per l’altro più solare scopo dell’iniziativa, che è quello di devolverli a fini di beneficenza e solidarietà, specie a vantaggio di bambini. I nomi dei destinatari degli eventuali proventi saranno visibili (e comunque nel rispetto della privacy) sulla bacheca della sede. L’iniziativa è chiamata lo scrigno della gioia: lo scrigno è il contenitore delle offerte, una damigiana dove ognuno versa il proprio obolo, e la gioia è molteplice: donare rende più felice che ricevere, il libro trasmette emozioni, ne favorisce la condivisione, evitando di eliminare testi che hanno procurato gioia. La tua offerta è solo una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla vita e il tuo gesto regala sollievo che a chi è nel bisogno o nella malattia. D’altra parte viviamo in un contesto in cui la vita di ognuno è affidata alle cure degli altri; dobbiamo metterci bene in mente che noi siamo una famiglia, abbiamo tutti lo stesso sangue, la stessa origine, la stessa destinazione: siamo consegnati gli uni agli altri; io sono responsabile di te che mi leggi allo stesso modo in cui tu sei responsabile di me che scrivo: io e te siamo fratelli, e l’altro, ogni altro è un fratello da amare. Infine donare gioia permette di vivere in modo armonico con sé stessi e il mondo intero; fare del bene rende felici, pienamente felici e la felicità credo sia lo scopo di ogni vita. Sono previste proposte collaterali: letture di piccole storie dell’anima (Sette minuti per te) il sabato alle ore 18.23 nella sede, giochi di parole (i draghi locopei), passeggiate a primavera (in armonia con madre Terra) e altro. Dopo l’inaugurazione, la sede sarà aperta per ora nei giorni di mercoledì, sabato (ore 16.30-19.30) e domenica (10.30-12.30; 17-19). Se l’iniziativa avrà successo e quanto tempo potrà durare non è dato saperlo e tuttavia dipende solo da noi, dalla sensibilità di ognuno di noi. Intanto si attendono le prime donazioni di libri che possono essere già effettuate dal 1 gennaio, tutti i giorni dalle 18 alle 19.30, ma è preferibile concordare con chi scrive ai numeri 339.3757465; 0733.633330; giambor@alice.it. Se ci fossero difficoltà per il trasporto, vengo io a ritirare di pomeriggio e notte (tanto non dormo), quando volete; basta un sms o una telefonata.
Che aspetti dunque? Non hai ancora iniziato a selezionare? Metti i libri in scatola o scatolone, poi portali in tali orari o chiama e io… ti raggiungo. Ok? Posso contare su di te? Io ci conto, pienamente, ti ringrazio per avermi letto fino in fondo e ti auguro feste serene a te e famiglia.
Giambo (Giammario Borri)