Il Settempedano
Ha preso il via la stagione teatrale 2014-2015 de I teatri di Sanseverino. Sabato alle 21. 15 si è alzato il sipario del Feronia per lo spettacolo La leggenda del pallavolista volante. Sul palco, magicamente trasformato in un campo da gioco, Andrea Zorzi, noto pallavolista della nazionale italiana, si racconta come campione, ma soprattutto come uomo. La sua biografia e la sua straordinaria carriera si intrecciano con la storia e la cultura italiana, tra gli anni ’70 e ’90. L’attrice Beatrice Visibelli, con stravagante ed energica ironia, guida “il gigante” , dai suoi due metri e più di altezza, in questo viaggio, dal momento in cui i suoi genitori si sono conosciuti ad oggi. In mezzo c’è una vita: innanzi tutto c’è la campagna veneta, teatro di infanzia e giovinezza, poi ci sono le difficoltà e i complessi per l’eccessiva altezza, ci sono i compagni e gli amici che ti fanno ridere, gli allenatori, che ti fanno faticare e crescere, come Velasco; poi ci sono amori, distanze e viaggi. Ci sono le azioni finali delle partite, delle grandi partite, quella che ci ha portato la medaglia d’oro nel ’90 ai mondiali del Brasile e ancora quattro anni dopo in Grecia. Il gioco della pallavolo diventa una delicata metafora per raccontare le vittorie e le sconfitte della vita. In sala si respirano positività, volontà e forza d’animo: quando la partita si mette male, quando ci si trova a perdere le Olimpiadi, in campo e nella vita, la soluzione non è mollare, ma imparare dalla sconfitta e avere il coraggio e l’umiltà di ripartire dai fondamentali. Alla fine dello spettacolo il direttore artistico Francesco Rapaccioni ringrazia il pubblico e accoglie sul palco, insieme all’assessore allo sport Giampiero Pelagalli, un altro grande sportivo, motivo di orgoglio per la nostra città: Alberto Giuliani, allenatore della Lube Banca Marche, squadra con cui Andrea Zorzi ha chiuso la sua carriera. Mentre usciamo, Zorro, questo è il suo soprannome, è sulla porta, saluta, ringrazia e stringe mani: insomma, il campione è uno di noi.
Michela Ciciliani
