C’è anche un bell’esemplare di aquila reale fra gli animali esposti alla mostra “Biodiversità e gestione faunistica nelle Marche” aperta sabato 4 ottobre nel chiostro di San Domenico, a San Severino. Alla cerimonia del taglio del nastro hanno presenziato numerose autorità civili e militari, dall’assessore regionale Paola Giorgi al sindaco Cesare Martini, dall’assessore provinciale Giovanni Torresi al sindaco di Treia, Franco Capponi, fino al presidente dell’Atc Macerata 1, Franco Lardelli, coordinatore dell’evento. La mostra, aperta a tutti a ingresso libero, sarà visitabile fino al prossimo 31 gennaio. L’esposizione, organizzata dall’Ambito territoriale di caccia e dal Museo civico di storia naturale di Jesolo, rappresenta uno dei tanti progetti, in materia d’educazione ambientale, promossi dalla Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito. Essa si avvale del patrocinio della Comunità montana, del Comune di San Severino, della Regione e della Provincia. La mostra è un percorso educativo ed interattivo concepito, in particolar modo, per le scolaresche. Al tempo stesso, però, intende catturare l’attenzione anche di chi ama il patrimonio naturalistico e, più in generale, il contatto con la natura. Fra i suoi obiettivi vi è non solo quello di presentare la fauna marchigiana ma anche quello di costituire un’occasione per approfondire le conoscenze sulla gestione del patrimonio naturalistico e faunistico della nostra regione che rappresenta qualcosa di veramente straordinario in Italia. Numerose le sezioni che compongono tale percorso con diorami di ampie dimensioni sui mammiferi e preparazioni tassidermiche di ungulati e carnivori, ma anche con diorami sull’avifauna tipica degli ecosistemi acquatici, con particolare riferimento agli anatidi e agli ardeidi. Poi ci sono microdiorami relativi a diversi ambienti: gariga con trampolieri e alaudidi, canneto ripariale con rallidi, ambiente collinare con i galliformi, ambiente pre montano con i turdidi e i fringillidi, ambiente ad agricoltura intensiva o marginale con i corvidi e, infine, bosco e ambienti umidi con gli scolopacidi. Prevista anche un’esposizione di rapaci diurni e notturni insieme a una mostra fotografica naturalistica, con il contributo di cinque tra i maggiori fotografi italiani viventi, e una mostra sulla fauna alloctona indesiderata. Il percorso didattico è introdotto da una gigantografia murale di Charles Darwin sull’origine della specie e contiene anche un’esposizione di opere originali di Roberto Lemmi assieme a poster e bandi d’epoca sull’evoluzione dell’attività venatoria e della fauna nelle Marche dal ‘600 a oggi, con particolare riferimento ai danni alle colture e al legame del cacciatore col territorio.