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Luca Gentili
Luca Gentili

Gentili, preparatore dei portieri : “Amo questo ruolo”

Luca Gentili, preparatore dei portieri del Latina fino allo scorso giugno, è rientrato nella sua San Severino dopo aver sfiorato la promozione in serie A con la squadra laziale – battuta nella finale play off dal Cesena – e si gode ora qualche giorno di meritato riposo.

Luca, quali impegni l’aspettano?

“Il Latina mi ha chiesto di restare, ma ho deciso di seguire mister Roberto Breda e di continuare a far parte del suo staff. Al momento siamo fermi, abbiamo dei contatti e li stiamo valutando. E’ chiaro, però, che torneremo in campo a stagione iniziata”.

Vi presentate, comunque, con un bel biglietto da visita: l’ottimo campionato con il Latina.

“Questo sì, perché la squadra era una neopromossa e ha fatto davvero una bella cavalcata grazie a un gruppo pieno di entusiasmo e voglia di far bene. Però la nostra stagione è terminata molto tardi e sulle altre panchine i giochi erano ormai fatti”.

Peccato davvero per l’epilogo…

“Già, un vero peccato: ci credevamo, ma è andata male. Il Cesena era alla nostra portata, è stato però più bravo di noi a sfruttare le occasioni propizie che ha avuto. Purtroppo è così: molto spesso sono gli episodi a decidere una sfida”.

Quante emozioni le ha ricordato la semifinale allo stadio di Bari?

“Otto anni passati laggiù sono tanti; lì ho esordito pure in serie A e certe emozioni non si dimenticano più. Ho molti amici ancora in quella città e rivederli fa sempre piacere”.

Qual è il bilancio, finora, della sua nuova carriera da preparatore?

“Decisi di smettere dopo 4 anni bellissimi passati alla Maceratese. Ricordo bene quella decisione, perché fu sofferta: avevo 37 anni, la società mi dava ancora fiducia, ma ebbi l’offerta della Nocerina per il ruolo di preparatore. La voglia di giocare, e di restare in maglia biancorossa, era tantissima, ma capì che quella poteva essere l’occasione giusta per inserirmi nel mondo professionistico dei tecnici. Sono stato alla Nocerina per due stagioni in C1 (dove abbiamo vinto anche il campionato) e un anno in B, poi sono passato al Latina”.

Obiettivi?

“Mi piace molto ciò che faccio e gli dedico tanto tempo della mia vita. Mi aggiorno continuamente per svolgere sempre al meglio il mio ruolo, senza lasciare nulla al caso. Ho preso a Coverciano il patentino ufficiale e la specializzazione per i portieri. Adesso sono con Breda, ci siamo conosciuti a Latina: è un tecnico giovane, ambizioso e preparato. E’ pronto per la serie A”.

Quant’è difficile fare il portiere?

“Sembra un ruolo facile, invece chi gioca in porta e chi segue la sua preparazione devono confrontarsi con tanti interventi tecnici differenti. Serve allenamento continuo. E se il preparatore è bravo riesce a incidere davvero sul miglioramento dei ragazzi”.

Ci sono numeri 1 eredi di Buffon?

“Stanno venendo fuori giovani promesse come, ad esempio, Scuffet dell’Udinese – una bella sorpresa della passata stagione –, Perin (Genoa) o Leali che è della Juve ma giocherà a Cesena”.

Il calcio di questi tempi è un po’ nella bufera. Cosa ne pensa?

“Altri Paesi programmano di più, noi improvvisiamo troppo. Credo che la prima cosa necessaria sia quella di puntare di più sulla formazione dei tecnici, specie per coloro che lavorano nei settori giovanili. Le società dovrebbero investire di più sull’aspetto tecnico perché una buona guida può dare tanto ai ragazzi. Serve un cambiamento di passo”.

A proposito di Paesi stranieri, andrebbe ad allenare all’estero?

“Perché no! Sarebbe una bella esperienza. L’idea mi stimola”.

Intervista di Mauro Grespini tratta da “il Resto del Carlino” di Macerata Sport

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