Da quel sabato 2 novembre quando, colto da una congestione al termine di Settempeda-Chiesanuova, fu costretto a lasciare la tribuna del comunale Gualtiero Soverchia con i sanitari del 118, in molti hanno atteso il suo ritorno. Eraldo Piccinini, tifoso storico della Settempeda di cui è stato allenatore – anche della formazione maggiore – e dirigente per tante stagioni, nonché figura di rilievo e punto di riferimento della Polizia municipale, è venuto a mancare oggi, domenica 6 aprile, all’età di 76 anni, all’ospedale cittadino Bartolomeo Eustachio. Un brutto colpo per coloro i quali hanno fatto il tifo per lui nella speranza di rivederlo al centro della mini tribuna stampa realizzata su suo suggerimento dall’allora custode del comunale Giuseppe Bonifazi. Finto burbero, Eraldo Piccinini, per gli amici sportivi semplicemente “Picciò”, ha catechizzato con la sua caratteristica voce roca generazioni di giocatori facendo della grinta l’arma determinante. Fino al momento del malore era solito schierarsi nella mini tribuna stampa fra il giornalista che scrive questo suo breve ricordo e l’altro tifoso storico, anche lui figura di riferimento del sodalizio biancorosso, “Ughetto” Cicconi, uno fra i primi a soccorrerlo e rincuorarlo al momento della congestione nel post partita di Settempeda-Chiesanuova, commentando con ironia lo svolgimento dei match e suggerendo e rincuorando all’occorrenza il nipote Enrico, difensore biancorosso. Certi che la Settempeda vorrà centrare il traguardo salvezza per dedicarlo a Eraldo, che non l’ha potuto festeggiare con la stessa intensità con cui prese parte alla sfilata in piazza e per le vie cittadine a bordo del camion bardato di biancorosso dopo il ritorno in Promozione di due stagioni fa, la città, con in testa la dirigenza della SSd Settempeda, si associa al dolore delle famiglie dei figli Luca e Michela con i nipoti Federica, Enrico, Natalia, Benedetta e Vittoria e del fratello Alberto. I funerali domani, lunedì 7 aprile, alle 15, nella cattedrale di Sant’Agostino. Caro Eraldo, è senza retorica che ti diciamo “ci mancherai”.
Luca Muscolini