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Andrea Capenti
Andrea Capenti

La Settempeda piega in casa l’Aurora Treia per 3-0

Stanco ma raggiante, subito dopo la contesa, negli spogliatoi, capitan Ruggeri interroga il giornalista: “A che giornata siamo arrivati?”. “Alla 21^” è la risposta del cronista. “Dovevamo aspettare così tanto per vincere al Soverchia?”. Era ora! La Settempeda abbatte ogni tabu! Per la prima volta nel corso dell’attuale stagione vince al comunale Gualtiero Soverchia (il primo hurrà casalingo, alla 13^, era maturato sul sintetico del Tullio Leonori a spese del San Marco Servigliano) e si toglie lo sfizio di prevalere in maglia nera (per alcuni sembra porti jella…, anche se non per il presidente Sandro Teloni, secondo il quale “la jella non esiste, è l’uomo che crea le proprie fortune”). Andrea Capenti, 21 anni compiuti da poco, si regala una giornata regale e, guarda caso, quando segna lui (come contro il San Marco) la Settempeda vince in casa. E sempre per 3-0! L’Aurora Treia, suo malgrado, contro i settempedani quest’anno ha recitato in ambedue gli impegni il ruolo della vittima sacrificale, non riuscendo ad ottenere neanche un punto, segnando un solo gol all’andata contro 6 subìti in totale. Sei delle attuali 21 lunghezze di Passarini e compagni sono state centrate nelle due gare contro gli aurorini. Insomma, per l’Aurora dell’attuale torneo la Settempeda è stata la bestia nera. Ma veniamo alla cronaca del derby. Passato e presente si intrecciano. A partire dalla panchina ospite, dove siede quel Giuliano Fondati bell’interprete, anche se alla fine della sua carriera da giocatore, su sponda opposta. In campo come dimenticare Luigi Menghini, il centrale che faceva e fa la differenza in ogni zona del terreno di gioco? In casacca settempedana a centrocampo ed al centro della difesa all’occorrenza, attualmente facente la spola con grande naturalezza tra difesa (il primo tempo, sabato, ha giocato proprio lì) ed attacco (dove è stato spostato nella ripresa, sostituito al centro del pacchetto arretrato da Tartari). Il mancino Manolo Tartari, pur in autonomia ridotta, fa sempre la sua parte. Il regista Pandolfi è risultato a nostro avviso il migliore degli ospiti, ottimo anche nei ripiegamenti difensivi come al 37’, quando ha tolto dal piede di Marasca il pallone del possibile 2-0. Luca Cervigni è ancora l’eroe del Diana di Osimo dove, in campo neutro, la Settempeda di Sandro Cipolletti per la prima volta nella sua storia batté l’insuperabile Sangiorgese ai rigori, dove si giunse proprio grazie ad un’incursione del folletto Cervigni che, con un tiro maligno, fece carambolare la palla sul palo di destra e poi di poco dentro, dalla parte opposta, pareggiando la rete nerazzurra precedente. Senza dimenticare, su sponda sanseverinate, l’infortunato baby Menichelli, formatosi in Promozione proprio a Treia e Mirco Maccari, risultato determinante contro i suoi ex compagni. Peraltro partiti meglio con il 4-3-2-1 a fronteggiare il consueto 4-2-3-1 della Settempeda orfana di Mulinari, ben rilevato da Burgos, e che ha dovuto rinunciare alla mezzora anche a Serangeli (rilevato dal tosto Borioni) per un guaio muscolare. Il primo lampo, tuttavia, è dello scatenato Andrea Capenti. Sguscia lungo l’out di sinistra e fa valere le sue doti balistiche. Catinari è sorpreso: 1-0. Dopo il tentativo di replica da sotto misura di Alex Di Francesco con sfera sul fondo, ci provano da lontano Lucaroni e Marasca, senza fortuna. Quest’ultimo, come accennato, viene fermato sul più bello dall’ottimo Pandolfi al 37’, al momento di scoccare il “dardo” da pochi metri. Tre minuti più tardi, però la Settempeda, ancora in regime di autogestione tecnica, fa centro di nuovo. Lucaroni guadagna con maestria il fondo destra per poi centrare basso. Sul primo palo Borioni cerca di ghermire la sfera obbligando alla presa difettosa Catinari, Capenti s’inventa attaccante d’area e gira in rete da sotto misura: 2-0. La replica dei biancorossi ospiti ad inizio ripresa, con l’inserimento di Tartari in difesa e lo spostamento di capitan Menghini al centro dell’attacco, è veemente. Al 6’ angolo di Pandolfi dalla destra, correzione di Cervigni sul palo lontano e sforbiciata di Pazzelli a due passi da Maccari che si supera, deviando d’istinto. Al 12’ ci riprova Di Francesco, incuneatosi in area dalla sinistra, ma Maccari è invalicabile. Completa invece l’opera Marasca che, in contropiede, spegne ogni ardore ospite con slalom e tiro a fil di palo. Imprendibile. “La Settempeda ha meritato la vittoria – ammette con grande sportività nel post gara il trainer ospite Fondati -. Ho dato fiducia ad alcuni giocatori che non mi hanno ripagato. Dopo due gare positive speravo in qualcosa di meglio. Non abbiamo offerto il dovuto contributo a livello agonistico ed abbiamo sofferto il terreno pesante. Complimenti agli avversari. La mia espulsione? Non l’ho capita. All’arbitro non ho detto nulla”. L’ospite principe in casa Settempeda è ovviamente Capenti. “Sono stato fortunato in occasione del primo gol – si schermisce l’attaccante boa che ha… stretto al collo l’avversario in maniera inesorabile -, nel secondo mi sono fatto trovare pronto. Dedico la doppietta ai miei compagni”. E che non sia l’unica dell’annata. Simone Marasca ha rotto il digiuno. “Non provate a pensare a ipotetiche deviazioni del difensore – scherza – il gol è mio. Ero talmente convinto di tornare a realizzare nel derby che ci ho scommesso una cena”. Vinta! Poi riprende, serio: “mi raccomando, la rete è per mia madre, Nadia, che ha da poco festeggiato i 50 anni”. Dedica doverosa. Anche Maccari merita una citazione particolare. I suoi due interventi ad inizio secondo tempo hanno sigillato il risultato. “Ringrazio la società che mi ha dato fiducia, con la possibilità di partire titolare in questa gara per me particolare – dice il portierone biancorosso -. Purtroppo questa vittoria arriva a scapito della mia ex squadra. Ho intristito i supporters aurorini con alcuni dei quali trascorro serate di svago, ma gioco per la Settempeda e non mi risparmio… Abbiamo superato brillantemente il momento delicato ad inizio secondo tempo, dove forse abbiamo avuto per qualche istante paura di vincere. Ma ne siamo venuti fuori bene. Ora dobbiamo insistere!”. Maccari con la sua prestazione avalla la tesi del co-presidente Piero Sileoni secondo il quale “con due portieri del calibro di Maccari e Caracci siamo blindati. Nessun’altra squadra di Promozione, secondo me, può vantare una coppia come la nostra fa i pali”. Ora non si fanno tabelle, ma le prossime avversarie Porto Potenza e Cuprense sono alla portata di questa Settempeda. Del resto, guai a pensare di aver sbrogliato il bandolo della matassa per evitare pericolosi passi del gambero come avvenne all’andata. A Porto Potenza, tornato penultimo in solitaria, si va con animo sereno ma con il forte convincimento che il successo è possibile.

Tabellino.

SETTEMPEDA: Maccari, Lucaroni, Pietrella, Ruggeri, Burgos, Passarini, Montanari (20’ st Riccardo Rocci), Serangeli (33’ Borioni), Capenti, Marasca, Meschini (39’ st Casadei).

AURORA TREIA: Catinari, Verdicchio, Cervigni, Gentiletti (17’ st Xhafa), Pazzelli, Menghini, Tamburrini (1’ st Tartari), Pandolfi, Chornopyschuk (27’ st Prioglio), Di Francesco, Trobbiani. All. Fondati

Arbitro: Silvestri di Ascoli Piceno

Reti: 9’ e 40’ Capenti, 34’ st Marasca

Note: allontanato per proteste Fondati al 3’ del st; ammoniti Serangeli, Pazzelli, Menghini, Pandolfi, Chornopyschuk; angoli 2-4, spettatori 200 con massiccia presenza ospite; rec. 0’+4’.

Luca Muscolini

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