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Samuela Rotili
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Samuela Rotili ai vertici del Comitato nazionale scuole sicure

Si è costituito nel corso di un recente incontro a Monsampolo del Tronto il direttivo del Comitato nazionale scuole sicure, di cui fa parte anche l’associazione di San Severino “108 una scuola per la vita”. Presidente è stata designata Iride Luzi, vicepresidente la mamma settempedana Samuela Rotili, attiva componente dell’associazione di San Severino che da tempo è attiva sul fronte della sicurezza scolastica, del benessere dei bambini e dell’attività di solidarietà.

“Siamo ancora in emergenza – spiega il nuovo direttivo – perché se non si attua un percorso di prevenzione, la parola d’ordine sarà sempre e solo emergenza. Da qui, da questo semplicissimo concetto siamo partiti per costituirci e raccontare i nostri successi e i nostri fallimenti. Abbiamo deciso di formare il direttivo del Comitato nazionale scuole sicure, ascoltando le molteplici voci autorevoli presenti in sala”.

Erano presenti associazioni attive in diversi territori tra Marche, Umbria, Lazio, Emilia e Molise, architetti, avvocati, psicologi, pedagogisti, genitori e cittadini attivi. Prosegue il nuovo direttivo: “Occorre, sempre più far nascere la consapevolezza tra i cittadini e nelle amministrazioni dell’importanza di questo tema. Avere scuole sicure, significa prendersi cura dei propri figli, avere scuole sicure, significa avere a cuore il nostro futuro, avere scuole sicure, significa essere un paese civile in un’Europa che le ha sicure per default. Persone che hanno deciso di non delegare, di porsi in prima persona di fronte alle ingiustizie, alla mala gestione, al muro di gomma delle pubbliche amministrazioni e all’orecchio sordo di coloro che preferiscono non sentire e con forza e determinazione hanno deciso di risolverlo il problema, con i propri mezzi, le proprie conoscenze e capacità”.

L’analisi è andata poi ai problemi seguiti ai recenti terremoti, per poi soffermarsi sul tema del bullismo: “I ragazzi nelle scuole si devono formare, devono amare il sapere e ampliare la loro visione del mondo. Devono totalmente dimenticare la concezione del diverso, essere inclusivi e imparare l’empatia. Abbiamo, quindi, capito che alcune associazioni insistenti nei vari territori, che raccolgono i cocci di bambini massacrati dal bullismo, potevano collaborare a questo nostro ambizioso progetto. I bambini devono essere sicuri nel fisico e nella mente. Se non ci pensiamo noi adulti, chi lo deve fare?”.

Sono intervenute l’Associazione 108 una scuola per la vita, l’Associazione Io non mi uccido, l’Associazione 30 ottobre e l’Associazione Il sorriso di Filippo.

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