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L'altare della reposizione alla Casa di riposo
L'altare della reposizione alla Casa di riposo

Nella Casa di riposo l’Altare della Reposizione come simbolo della vita

“Avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli, sapendo che non siamo soli”. Sono le parole di Papa Francesco che permettono a ogni essere umano di riflettere sulle proprie disavventure, ponendo l’accento sul tema dell’amore, dell’unione e della solidarietà.

Nel suo piccolo, anche la comunità settempedana cerca di diffondere il tema della coesione sociale attraverso incontri e iniziative. Tant’è che la Casa di riposo Asp “Lazzarelli”, in questa settimana santa, apre le sue porte per  l’Altare della Reposizione realizzato dagli anziani presenti nella struttura.

Stasera – giovedì santo – la sede infatti è aperta alle visite fino alle ore 23.

“L’Altare della Reposizione simboleggia il tema della rinascita e della resilienza nei confronti della vita. Ha lo scopo di diffondere un senso di familiarità per tutti noi”, dice la presidente della Casa di riposo, Teresa Traversa, soddisfatta per l’iniziativa. Non sono infatti le difficoltà fisiche o mentali a fermare gli anziani. Non è la loro età a decretarne l’essenza. Anzi, proprio dalle loro vicissitudini hanno imparato a rialzarsi, reagendo agli ostacoli della loro quotidianità.

Dunque, su iniziativa delle educatrici sociali, Elisa Costanzo e Ola Dani, da gennaio ad oggi, gli anziani della “Lazzarelli” hanno partecipato a diversi laboratori creativi, dove hanno avuto la costanza, la cura e la dedizione per realizzare l’Altare della Reposizione. Precisamente, il prato fatto con la carta velina, l’albero rappresentato da una vera e propria pianta dipinta di bianco contornata da fiori di pesco di carta, il quadro della sacra famiglia, le piantine circostanti realizzate con il grano sono accumunati da un fattore caratterizzante: la vita.

La vita intesa come famiglia, come senso di scoperta collettiva, come amore, come casa.

Con le loro mani, infatti, gli anziani della Casa di riposo – indirettamente – è come se si fossero raccontati, uno ad uno, attraverso una magica raffigurazione religiosa, ricca di pace e fratellanza.

Maria Cicconi