Truffe in serie ai danni degli anziani soli, la più frequente è quella del finto nipote a cui sarebbe capitata qualche disgrazia. Il nonno o la nonna viene chiamato al telefono da sconosciuti che poi inviano a domicilio degli “emissari” per ritirare contanti, oro e gioielli. La vittima, presa dal panico e raggirata con abilità, cade nel tranello finendo per consegnare tutto ciò che ha in casa in quel momento a malfattori di tal guisa.
Azioni deplorevoli, compiute da una vera e propria banda di truffatori senza scrupoli, la cui “mente criminale” si trova a Napoli, come hanno dimostrato le indagini dei Carabinieri. Coloro che si presentano alla porta, col cellulare in mano per riprendere il “bottino” in diretta, non sono altro che esecutori materiali della truffa, ben addestrati – ovviamente – all’interpretazione del ruolo.
Una tristezza rabbiosa ci assale ogni volta che abbiamo notizia di casi del genere. L’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto pochi giorni fa ai danni di una signora di San Severino che, sola in casa, è stata derubata proprio con questo modus operandi. Le è rimasto addosso tanto avvilimento: uno stato d’animo difficile da descrivere a parole, ma facile da comprendere, soprattutto da parte di chi è stato vittima di un simile inganno.
Ma cosa possiamo fare?
Riflettere su cosa ci stanno dicendo, capire subito che non può essere plausibile. Chiudere quindi la telefonata e chiamare immediatamente il 112.
Diffidare immediatamente di chi chiede soldi o gioielli in questo modo, anche perché – lo sappiamo bene – né i Carabinieri né altre forze di polizia chiederebbero contanti, oro o gioielli.
Da tempo i Carabinieri del Comando provinciale di Macerata ripetono questi consigli incontrando la gente un po’ ovunque proprio per prevenire truffe del genere. Anche a San Severino i militari dell’Arma ci hanno messo in guardia più volte, parlando a margine di funzioni religiose – l’ultima occasione, in ordine di tempo, è stata quella di ieri alla festa di San Pacifico – oppure durante incontri organizzati assieme ad associazioni del territorio. Di recente c’è stato un incontro con gli anziani nella chiesa di San Giuseppe alla presenza del parroco don Aldo Romagnoli.
In queste circostanze, molti hanno raccontato la loro esperienza con persone che dichiaravano di essere lontani parenti o pubblici ufficiali al fine di carpire la loro fiducia per poi richiedere denaro.
I Carabinieri hanno illustrato dettagliatamente le principali tipologie di truffa che li vedono potenzialmente vittime: da quella più attuale e frequente del “finto nipote”, che chiama la nonna richiedendo la consegna di denaro ed oggetti preziosi, simulando di essere incorso in un incidente stradale o in un altro guaio giudiziario, fino alla vecchia truffa dello specchietto oppure al finto parente lontano che richiede denaro.
I presenti all’incontro sono stati invitati a contattare il 112 ogni volta che si ha il sospetto di avere a che fare con un potenziale malfattore.
Per ulteriori informazioni è consultabile il seguente link su sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri: