Il geologo Roberto Ranciaro, presidente dell’Archeoclub di San Severino, ha condotto gli iscritti dell’Uteam in un’altra epoca, il Medioevo, presentando il suo lavoro dedicato ai percorsi romei e jacopei, i quali hanno contribuito alla trasformazione del paesaggio, dato che attorno a essi nacquero prima le chiese e poi i paesi.
Roberto Ranciaro è un geologo con la passione per la storia.
La sua non è una ricerca d’archivio, ma fatta sul territorio, approfondendo i culti di San Cristoforo, San Giacomo, San Nicola, San Martino e San Rocco.
Per le sue ricerche ha usato Google earth nelle varie lingue, ritrovando i vecchi percorsi dei pellegrini.
Il viaggio è partito col culto di San Cristoforo, con le linee che ripercorrono la via Flaminia e che da Portonovo arrivavano fino a San Severino Marche.
Con la fase di San Giacomo, il culto partiva dalla Spagna fino a propagarsi in tutta l’Europa, con una presenza maggiore nel Nord Italia.
La terza fase vedeva protagonisti Santo Stefano e la Santa Croce: culti che partirono da Ancona.
Un passo importante dell’incontro è stato dedicato alla damnatio memoriae che ha colpito il patrono anconetano, San Ciriaco, legato a Sant’Elena.
La quarta fase dei pellegrinaggi videro la devozione per San Nicola da Bari, patrono dei naviganti.
La quinta fase fu quella dedicata a San Martino, culto francese che iniziò intorno al 1250.
Ultima fase affrontata è stata quella di San Rocco, considerato santo già da vivo. I percorsi a lui dedicati si dipanano da Senigallia, fino ad arrivare a Elcito e San Severino.
L’aula magna dell’Uteam era gremita e Roberto Ranciaro è stato capace di portare i presenti in altre epoche, con curiosità storiche inaspettate.