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Le opere lungo i percorsi naturalistici
Le opere lungo i percorsi naturalistici

Inaugurato il “Percorso d’incanto”: tre sculture lungo i sentieri di Colle Montenero

Sono tre le sculture che hanno inaugurato il “Percorso d’incanto”, esposizione permanente a cielo aperto tra arte e natura che il Comune ha allestito – grazie al Premio Colle Montenero (1^ edizione) – lungo la rete di stradine che s’intrecciano su e giù per la zona verde compresa tra il Castello al monte e la parte bassa e antica della città di San Severino.

Le opere sono dei tre finalisti del concorso: Vincenzo Maione, Fabrizio Pedrali e Beate Gundula Bennewitz.

Insegnante di educazione artistica e storia dell’arte, Vincenzo Maione si specializza giovanissimo in ceramica e scultura, ma sperimenta anche la pittura. Ha lavorato come scenografo con la Rai e al teatro Bellini. E’ anche autore di diverse pubblicazioni di disegni e poesie ed ha partecipato a numerosissime personali e mostre collettive.

L’opera di Maione

Fabrizio Pedrali inizia la propria formazione fin da giovane ma la sua voglia di creare e scoprire l’arte in tutte le sue forme lo spinge a frequentare la scuola d’Arte “Aldo Kupfer” perfezionando il disegno, la pittura, la scultura ed il mosaico. La sua è una ricerca continua soprattutto per quanto riguarda i materiali. Per le sue sculture non si ferma alla creta e al gesso ma sperimenta resine e composti, marmi e pietre con inserti in bronzo, ferro e legno. Alla fine anni 90 passa dal figurativo all’informale geometrico prediligendo la forma tonda. Nelle sue sculture crea un gioco di movimenti dove lo spettatore diventa fruitore dell’opera stessa.

L’opera di Pedrali

Nata a Rehau, in Germania, Beate Gundula Bennewitz vive da tempo nelle Marche. Le sue opere nascono da cose o elementi esistenti da cui trae ispirazione per la loro forma, come materiali naturali trovati per caso, oggetti di uso quotidiano o rifiuti. Di “nuovo” utilizza solo il cemento per le suee sculture e colori acrilici e pigmenti per la colorazione. Laureata in architettura, con una tesi sulla biologia edile, ha dato vita a un “Giardino delle sculture”.

L’opera di Bennewitz

Agli artisti era stato assegnato il compito di realizzare un’opera d’arte contemporanea da inserire nel contesto di uno scenario tutto nuovo, destinato ad abbellire un’area di grande valore per tutti i settempedani.

L’iniziativa è stata realizzata grazie a Comune, Regione e Accademia di Belle Arti di Macerata.

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