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La riunione
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Territorio e sociale: le organizzazioni sindacali lanciano grido d’allarme

Il Comitato dei sindaci dell’Ambito territoriale sociale 17 ha incontrato le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil nella sede dell’Unione montana a San Severino. La riunione si è conclusa con la consegna di un documento con il quale le stesse organizzazioni sindacali, sottolineando la problematicità della situazione demografica dell’area post sisma e denunciando la lentezza e la mancanza di visione nella ricostruzione, hanno chiesto ai sindaci di integrare le progettazioni al fine di valorizzare il territorio rispetto alle risorse che esso presenta, da un punto di vista naturalistico, storico, architettonico e culturale, anche con riferimento alle attività produttive sia nell’ottica dell’attività turistica, chiedendo che copra tutti i periodi dell’anno, sia per lo sviluppo territoriale a beneficio dei residenti promuovendo un utilizzo dei fondi (compresi quelli del Pnrr) che possa migliorare la situazione infrastrutturale senza ulteriore danneggiamento del territorio.

Tra le richieste presentate anche quella che invita a tenere conto della destinazione degli edifici pubblici a funzioni plurime, un utilizzo sociale delle Sae, l’individuazione di interventi di welfare inclusivi per gli anziani, il rafforzamento del Sad e la reale attivazione delle Case della salute o di comunità, il calmieramento delle rette per le residenze anziani e l’individuazione di idonee situazioni abitative alternative: il tutto con la necessaria considerazione verso la differenza di genere.

Le organizzazione sindacali hanno anche chiesto di individuare un asse per la ricostruzione e per lo sviluppo territoriale così costituito: sanità -trasporti – valorizzazione agroalimentare e imprese locali – digitalizzazione.

Il tema centrale della discussione è stato individuato nell’esodo della popolazione, soprattutto giovane.

Il coordinatore dell’Ambito territoriale sociale, Valerio Valeriani, ha quindi accennato ai servizi attivati da tempo dall’Ats e dall’Unione montana che riescono a dare risposte ai bisogni dei cittadini fragili con una media di circa 5 mila utenti. Se si considerano tutti gli Ambiti territoriali sociali interni (numero 16, 17 e 18), coordinati da Valeriani, sono oltre 15 mila gli utenti dei servizi che danno occupazione stabile a oltre 1.500 lavoratori.