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‘Io Capitano’: al film di Garrone il Leone d’argento a Venezia

Migliaia di persone, ogni anno, attraversano l’Africa per raggiungere l’Europa. Migrano per i più disparati motivi: per fuggire dalle guerre, dalla povertà, per una vita migliore, per motivi climatici, per necessità.

Tanti di questi esseri umani, di ogni fascia d’età, partono dall’Africa occidentale per cercare di raggiungere le coste libiche per poi salpare verso l’Europa, la mitica terra che appare loro meravigliosa. Coloro che lasciano il Senegal devono attraversare il Mali, il Niger ed infine la Libia: un viaggio tale da far impallidire l’Odissea, dove non ci sono né divinità fastidiose né creature mitiche da affrontare, ma le peggiori violenze dei trafficanti umani e la durezza del deserto.

Matteo Garrone, con Io Capitano, film presentato in concorso alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2023, narra questo viaggio impossibile dal Senegal mettendosi nei panni dei migranti.

Il regista racconta questo faticoso percorso attraverso due ragazzi, Seydou (Seydou Sarr) e Moussa (Moustapha Fall), amici e cugini sedicenni che decidono di partire, senza avvisare le loro famiglie, da Dakar per raggiungere l’Europa: il viaggio è colmo di imprevisti, truffe, violenze e morte, ma la loro ingenua e sincera speranza non si spegne mai.

Garrone, da sempre capace di fondere abilmente la realtà con l’immaginazione, realizza un film impressionante ed efficace, radicato nell’attualità con una regia dai tratti poetici e pittorici. Il lungometraggio riesce a dare spazio alle individualità dei suoi protagonisti senza appiattirli negli stereotipi e senza trascurare le luci e le ombre della centrale tematica migratoria: come Ken Loach, non trascura né le peculiarità caratteriali degli individui né il
mondo in cui si trovano ed agiscono. Ulteriori punti di forza della pellicola sono la sincerità degli attori e l’assenza di retorica: l’opera riesce a non tracimare in una vicenda scontata e nel facile sentimentalismo, tutto ciò che è rappresentato è autentico senza essere stucchevole.

Io Capitano è un film dove si mescolano la storia, i sogni, la dura realtà, il romanzo di formazione e la crescita individuale: concentra in sé tanti aspetti ottenendo ugualmente un risultato preciso, per nulla pasticciato né prevedibile.

Garrone ha raccolto più testimonianze di migranti e le ha plasmate in questo lungometraggio dove ogni sua componente ed ogni sua sfumatura sono precisamente inserite: un film appassionante e schietto, educativo senza cinismo né pedanteria, da non perdere. Ha vinto il Leone d’argento per la migliore regia, il premio Marcello Mastroianni per il migliore attore emergente al giovane protagonista Seydou Sarr, ed il Leoncino d’oro, premio collaterale della Mostra di Venezia assegnato da una giuria di giovani.

Silvio Gobbi

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