Dopo aver sistemato l’attacco, la Settempeda pensa alla difesa dove inserisce una pedina importante che risponde al nome di Moreno Tacconi. L’esperto centrale (classe ’83), abile a giocare sia a quattro che a tre, è stato ritenuto l’uomo giusto per rinforzare il pacchetto arretrato della nuova squadra dove può portare personalità, carisma e qualità. Tacconi ha praticamente giocato in tutte le categorie dilettantistiche (dalla serie D all’Eccellenza, dalla Promozione alla Prima categoria) e ha militato in numerose e blasonate formazioni (Biagio Nazzaro, Camerino, Chiesanuova, Cingolana, Helvia Recina, Maceratese, Monturano, Sangiustese, Tolentino, Vis Macerata e Casette Verdini, club dove è stato da capitano nelle ultime stagioni e da cui arriva).
Tacconi può essere l’uomo giusto non solo in campo, ma anche all’interno dello spogliatoio come persona che conosce molto bene le dinamiche del gruppo e per le sue doti innate di leader.
Ecco le prime parole di Moreno Tacconi da neo biancorosso: “Sono contento. Le impressioni che ho avuto dei dirigenti sono state molto buone, ho notato organizzazione e le ambizioni sono alte. Arrivo in una squadra dal grande blasone e in una società dal passato calcistico molto importante. La Settempeda fa parte della storia del calcio maceratese e il terreno del Soverchia ha visto passare giocatori molto forti e di nome come ad esempio Bucchi. Aspetti che fanno capire cosa sia questo club che non devo scoprire certo io oggi. Parlando con i dirigenti ho capito che ci sono idee, un progetto preciso e la volontà di fare bene per cui non ho avuto dubbi e la scelta di venire qui è arrivata naturale ed è stata una conseguenza di ciò che ho sentito e ci siamo detti”.
Moreno, arrivi in una squadra che punterà al vertice e tu avrai un ruolo importante: “Ne sono consapevole. Voglio sottolineare questo: dal punto di vista tecnico posso piacere o non piacere, ma quello che evidenzio è che sono uno che si assume le responsabilità e lo fa a testa alta sapendo che gli elementi di una certa esperienza hanno il preciso compito e il dovere di farlo e devono usare tutto ciò che sanno per aiutare gli altri, specie i più giovani, cercando di trascinarseli dietro per rincorrere e centrare gli obiettivi che tutto l’ambiente vuole raggiungere”.
Roberto Pellegrino