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Donella Bellabarba parla agli alunni delle Medie
Donella Bellabarba parla agli alunni delle Medie

Il 27 gennaio a scuola, Donella Bellabarba: “Ragazzi, non siate indifferenti all’esclusione”

“Ogni nostro giorno è vissuto nella storia, il nostro quotidiano già da domani sarà storia. E farà parte della storia anche la nostra vita e tutto quello che verrà deciso, nei ristretti confini del nostro Paese o a livello internazionale, finirà per riflettersi su quest’ultima. Anche il non scegliere alla fine rappresenterà una scelta”.

Con queste riflessioni, rivolte agli alunni delle ultime classi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”, la presidente della sezione Anpi “Cap. Salvatore Valerio”, Donella Bellabarba, ha introdotto le celebrazioni del 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria alle quali ha preso parte il vice sindaco Vanna Bianconi.

Le iniziative sono state promosse dal Comune e dall’Anpi con la collaborazione della direzione scolastica del Comprensivo.

Dopo il discorso introduttivo è stata data lettura di alcuni articoli delle leggi razziali riguardanti la scuola, poi sono stati letti passi di poesie scritte dai ragazzi che si trovarono a vivere nel ghetto e brani di Liliana Segre; quindi sono state intonate canzoni in ricordo proprio della giornata del 27 gennaio, scelta dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2005 per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Commoventi i passi tratti da “Se questo è un uomo” di Primo Levi. I brani e le poesie selezionate in occasione della cerimonia sono stati tutti letti e interpretati dai volontari dell’associazione “Sognalibro”.

Il tema scelto è stato quello dell’esclusione.

“Anche voi – ha detto rivolta ai ragazzi la presidente Donella Bellabarba – potreste rimanere indifferenti all’esclusione degli altri, accettando le situazioni, oppure potreste ribellarvi, esprimendo solidarietà nei confronti di chi si trova a essere escluso. Questo è uno degli insegnamenti che ci viene dal Giorno della memoria, dalla storia della Shoah che oggi ricordiamo. Pure molti nostri concittadini si sono ritrovati, dopo l’8 settembre del 1943, di fronte a una scelta: come comportarsi con i prigionieri dei campi di concentramento riusciti a scappare o al confino già nel Comune. E che cosa fecero, in particolare, con gli ebrei? Gli ebrei non solo furono accolti e protetti, ma il segreto riferito alla loro ospitalità si custodì così gelosamente che ancora oggi è assai difficile sapere quali e quante famiglie aprirono loro le porte delle proprie case”.

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