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Sabato manifestazione pacifica a Civitanova
Sentenza di primo grado per l'uccisione di Alika

La morte di Alika, eseguita l’autopsia. Sabato corteo a Civitanova: vertice in Prefettura

Si è svolta l’autopsia per far luce sulla morte di Alika Ogorchukwu. Al termine dell’esame autoptico, durato 5 ore, la dottoressa Ilaria De Vitis, che ha ricevuto l’incarico dalla procura di Macerata, ha annunciato nuove analisi: “Sono stati fatti prelievi per successive indagini”, si è limitata a dire ai cronisti che l’attendevano fuori dall’obitorio dell’ospedale di Civitanova Alta. Non c’e’ ancora una data per la nuova convocazione delle parti. “Le indagini proseguono con esami istologici, l’esame della stesura finale e ogni approfondimento del caso”, ha confermato Francesca Tombesi, consulente della famiglia di Alika. Estramente prudente anche l’avvocato Francesco Mantella, legale della vedova Charity Oriachi: “Non possiamo dire nulla”, ha risposto ai giornalisti. Ad uccidere Alika Ogorchukwu potrebbero essere stati lo schiacciamento del corpo e il conseguente soffocamento. Il condizionale è d’obbligo, anche se dall’autopsia sarebbe emersa una compatibilità con quella che già venerdì sembrava l’ipotesi più accreditata per spiegare la morte avvenuta dopo alcuni minuti di agonia. Ora il medico legale dovrà anche chiarire con ulteriori accertamenti se lo schiacciamento abbia causato la rottura di organi vitali.

Accusato dell’omicidio di Alika, come noto, è Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, da venerdì rinchiuso nel carcere di Montacuto di Ancona.

Intanto si attende l’arrivo di alcuni parenti dall’estero per stabilire la data del funerale. Per quel giorno i Comuni di Civitanova Marche e San Severino proclameranno il lutto cittadino.

Ieri (martedì 2 agosto), invece, si è tenuto presso il Palazzo del Governo, a Macerata, un incontro fra il prefetto Flavio Ferdani, i sindaci Fabrizio Ciarapica e Rosa Piermattei, i funzionari e i rappresentanti della comunità nigeriana, nonché il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli. Una riunione di conoscenza e confronto che nasce dall’esigenza di offrire ulteriore sostegno e vicinanza ai familiari di Alika Ogochukwu (assistiti dall’avvocato Francesco Mantella): il figlio Emmanuel di 8 anni e la moglie Charity Oriakhi.

Nel frattempo la comunità nigeriana ha organizzato per il pomeriggio di sabato 6 agosto una manifestazione di piazza a Civitanova “contro ogni forma di razzismo”, assolutamente pacifica e apartitica, in segno di solidarietà verso la famiglia di Alika. Un’iniziativa per chiedere giustizia e volta a scuotere le coscienze contro l’indifferenza.

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